grafica che mostra il cervello dell'uomo come collegato da reti di computer

Come l’intelligenza artificiale sta cambiando la medicina

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nell’assistenza sanitaria si fonda sul potere dei computer di vagliare e dare un senso alle enormi quantità di dati elettronici ormai disponibili per ogni paziente: l’età, l’anamnesi medica, lo stato di salute complessivo, i risultati dei test, immagini ottenute durante controlli, sequenze di DNA, storicità familiare e molte altre fonti oggi a nostra disposizione.

L’Intelligenza Artificiale supera i nostri limiti di calcolo e analisi eccellendo nella complessa identificazione di modelli  che possono emergere in qualsiasi serie di dati, e può farlo su scala e con una velocità ben superiore a quella delle capacità umane: può sostanzialmente aprire delle nuove strade per permettere agli operatori di interpretare meglio i dati a nostra disposizione e contribuire ad ottenere diagnosi più puntuali o a individuare percorsi di cura più idonei.

La speranza è che questa tecnologia possa essere sfruttata per aiutare medici e pazienti a prendere decisioni migliori in materia sanitaria.

Quali applicazioni dell’Intelligenza Artificiale in medicina sono già attive?

Una delle applicazioni dell’Intelligenza Artificiale che è già ampiamente in uso nella cura del paziente è quella nell’imaging – l’analisi delle immagini – utilizzata per aiutare a migliorare la diagnosi di cancro o per individuare il prima possibile eventuali problemi cardiaci.

In medicina vengono utilizzate molte forme di raccolta di immagini: Raggi X, tomografie computerizzate, risonanze magnetiche, ecocardiogrammi… La caratteristica comune a tutti questi metodi di imaging è l’enorme quantità di dati di alta qualità a nostra disposizione. Il livello qualitativo delle immagini sanitarie ottenibile ai nostri tempi aiuta l’Intelligenza Artificiale a funzionare meglio poiché per essere il più efficace possibile deve essere supportata da un ampio set di dati, il più completo possibile.

L’occhio umano è spesso cieco ad alcuni dei modelli che potrebbero essere presenti in queste immagini, per esempio sottili cambiamenti nel tessuto mammario nel corso di diversi anni di mammografie. Ci sono stati casi in cui l’Intelligenza Artificiale ha gia svolto un ruolo fondamentale nel riconoscere i primi segnali di insorgenza del cancro o i primi modelli di insufficienza cardiaca, e stiamo parlando di mutazioni che anche un medico altamente qualificato non avrebbe potuto riconoscere se non in uno stadio più avanzato.

Per molti versi, già oggi utilizziamo nelle nostre cliniche forme molto semplici ma fondamentali di Intelligenza Artificiale.

Basti pensare da quanto tempo abbiamo a disposizione strumenti che identificano i ritmi anomali in un ECG: un battito cardiaco anomalo fa scattare un allarme che attira l’attenzione del medico. Applicazioni che diamo ormai quasi per scontate, come se ci fossero sempre state, dipendono in realtà dall’attività di un computer che cerca di replicare il comportamento di un essere umano, analizzando i dati a sua disposizione e  avvertendo che potrebbe essere in corso una crisi e che quindi sarebbe opportuno intervenire il prima possibile.

Ogni anno che passa la ricerca scientifica e l’applicazione medica avranno la capacità di analizzare fonti di dati ancora più grandi e complesse, quasi sicuramente l’intera cartella clinica elettronica di ogni paziente e forse anche dati tratti dalla vita quotidiana, in una società dove sempre più persone stanno già tracciando in maniera autonoma con dispositivi indossabili i loro modelli di sonno o la frequenza cardiaca, per fare un esempio.

Quale impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla pratica medica?

È importante sottolineare che questi strumenti non sostituiranno mai i medici: queste tecnologie forniranno assistenza, aiutando gli operatori sanitari a cogliere elementi significativi che altrimenti rimarrebbero nascosti, estrapolandoli da enormi quantità di dati. Ma, allo stesso tempo, i nostri livelli di comprensione del dato puro non sono e probabilmente non saranno mai replicabili dai computer.

Raccogliere una raccomandazione di trattamento fornita dall’Intelligenza Artificiale e decidere se è giusta o meno per il paziente – anche quando supportata da una discreta mole di dati – deve dipendere ancora interamente da un processo decisionale umano. Ci sono elementi che un computer non è ancora in grado di integrare per avere un quadro completo. Quali sono le preferenze del paziente? Quali sono i valori morali del paziente? Che cosa significa applicare una certa procedura per la vita del paziente e per la sua famiglia? Queste sono scelte di contesto che è difficile immaginare come demandabili all’Intelligenza Artificiale.

Con l’aumentare della precisione dei sistemi di Intelligenza Artificiale potremmo cominciare a vedere una mutazione positiva del ruolo dei medici: da essere raccoglitori di dati e analizzatori ad essere interpreti e consulenti per i pazienti che cercano risposte sulla loro salute.

L’uomo potrà concentrarsi su tutte quelle attività direttamente collegate alla cura del paziente a tutto tondo demandando alle macchine l’enorme lavoro di raccolta e analisi dei dati: ciò renderà sempre più puntuale ed efficace l’intervento in caso di necessità, così come favorire sempre di più l’attività di prevenzione che è e rimarrà sempre il miglior modo per assicurare ai più una vita lunga e serena.