L’Ecografia 3D permette un imaging multiplanare: sullo schermo compaiono i 3 piani ortogonali, ci si può muovere liberamente fra questi, ottenendo infiniti piani di scansione e controllando contemporaneamente la posizione di qualsiasi struttura anatomica sugli altri piani. A seconda del tipo di rendering si possono evidenziare la superficie cutanea (minimun surface mode), le strutture osseee (maximun mode), la ricostruzione di calchi virtuali (inversion mode, B-flow). Nella prima immagine, scattata alla 22° settimana, si può notare un’immagine 3D multiplanare e rendering del palato fetale. Nella seconda, scattata in modalità minimun surface, si può vedere come la tecnologia renda reale il volto fetale. La terza immagine è un esempio di visualizzazione in modalità rendering, una modalità che permette di ricostruire nelle tre dimensioni l’organo contenuto nel volume.