varie tipologie di pane

Cibi con o senza glutine?

Qualche informazione per una scelta più consapevole

Capita spesso di lasciarsi trascinare da campagne di informazione parziali e compiere scelte in campo alimentare senza l’adeguata consapevolezza.

Le stesse campagne promozionali di alcuni prodotti, più che informare, seguono i trend che intravedono nelle discussioni dei potenziali clienti, apponendo etichette sugli alimenti che da sole non offrono informazioni nutrizionali utili, ma che intercettano il percepito del consumatore medio in funzione della vendita.

Questo fenomeno negli ultimi anni ha investito anche i cibi con e senza glutine: è in aumento il numero di persone che si nutrono di alimenti gluten-free anche quando non affette da patologie o intolleranze che lo richiedano espressamente.

Un studio che ha analizzato le proprietà nutrizionali di molti alimenti senza glutine, ci permette di scoprire che questi mancano di importanti proprietà e che preferibilmente devono essere scelti in situazioni specifiche di necessità o di opportunità onde evitare di trarne più svantaggi che benefici, soprattutto se parliamo di alimentazione in età evolutiva.

La ricerca di cui stiamo parlando, presentata pochi giorni fa a Praga al 50° Congresso annuale dell’European Society for Paediatric Gastroenterology Hepatology and Nutrition, è dedicata ad una comparazione nutrizionale tra alimenti con e senza glutine.

Il glutine è una proteina presente in un’ampia varietà di grano, segale e orzo, così come negli alimenti da questi derivati come la pasta, il pane e altri prodotti da forno.

Le persone affette da celiachia devono seguire una dieta strettamente senza glutine, visto che questa patologia autoimmune può attivarsi anche in caso di assunzione di una quantità minima. Si è stimato che circa 1 persona su 100 nel mondo soffra di celiachia, stessa percentuale che si ottiene analizzando soltanto i paesi europei.

Oltre alle persone affette da celiachia sta crescendo il numero di soggetti che consumano alimenti senza glutine perché intolleranti: la sensibilità al glutine presenta gli stessi sintomi della celiachia, ma senza che si verifichino i danni all’intestino tenue tipici della patologia.

La ricerca, condotta dal Dr. Joaquim Calvo Lerma e dalla Dr.ssa Sandra Martínez-Barona dell’Instituto de Investigación Sanitaria La Fe a Valencia, si rivolge soprattutto a chi decide di consumare alimenti senza glutine soltanto perché percepisce questo attributo come più salutare, a seguito di campagne di promozione e marketing slegate da dati scientifici verificati.

Prodotti senza glutine con scarso valore nutrizionale? I consumatori possono essere fuorviati

I contenuti nutrizionali di più di 600 prodotti alimentari senza glutine sono stati confrontati con un numero simile relativo a prodotti che invece contengono il complesso proteico.

Ciò che è emerso per primo, durante la comparazione, è che gli alimenti senza glutine hanno un più alto contenuto energetico e che forniscono mediamente soltanto un terzo dell’apporto proteico che invece è assicurato dagli alimenti contenenti glutine.

Farina, pane, pasta, pizza, sono tutti alimenti ad alto contenuto proteico: privare un bambino di queste sostanze può avere un impatto negativo sul suo sviluppo, nonché avvicinarlo più facilmente a disordini come l’obesità.

Visto che sempre più persone stanno seguendo una dieta priva di glutine per gestire efficacemente la malattia celiaca – dichiara il Dr. Calvo Lerma – è fondamentale che i prodotti alimentari commercializzati come sostitutivi siano rielaborati dall’industria alimentare in maniera da garantire che essi realmente dispongano di valori nutrizionali simili a quelli che vanno a rimpiazzare. Questo è particolarmente importante per i bambini, poiché una dieta equilibrata è essenziale per una crescita e uno sviluppo sani.

Per andare oltre le etichette “con o senza glutine”, bisogna capire che ogni alimento in questione ha proprietà specifiche e che quindi non può essere valutato correttamente soltanto per una dicitura molto generica.

Per esempio lo studio rivela differenze importanti da conoscere.

  • il pane senza glutine contiene più lipidi e grassi saturi
  • la pasta senza glutine ha meno zuccheri di quella con il glutine
  • i biscotti senza glutine forniscono un apporto proteico decisamente inferiore alla loro controparte con glutine.

Queste sono soltanto alcune tra le differenze rilevate, per questo la comunità scientifica sta chiedendo che queste importanti informazioni siano messe in risalto sulle confezioni, così da permettere alle persone non già di seguire acriticamente una campagna di marketing o la moda del momento, ma di poter compiere le proprie scelte più consapevolmente.

Là dove i valori nutrizionali dei prodotti senza glutine variano in modo significativo dalle loro controparti contenenti glutine, ad esempio con livelli più alti di grassi saturi, l’etichettatura dovrebbe indicarlo chiaramente, in modo che i pazienti o i genitori possano prendere decisioni informate. I consumatori – conclude il Dr. Calvo Lerma – dovrebbero inoltre essere forniti di orientamenti per migliorare la loro comprensione delle composizioni nutrizionali dei prodotti, sia senza glutine che contenenti glutine, per consentire loro di effettuare acquisti più consapevoli e garantire una dieta più sana.


Sensibilità al glutine non celiaca

Questa condizione si può diagnosticare seguendo una dieta a base di glutine, alla quale sarà  necessario far seguire un prelievo del sangue per controllare l’eventuale presenza di livelli di anticorpi e con un controllo dell’eventuale appiattimento dei villi intestinali: valutazione che può essere fatta con una gastroscopia.

Vogliamo mettervi anche in guardia rispetto ad un aumento statistico importante che dice che sono in forte crescite le occasioni di autovalutazione: l’auto diagnosi è una pratica pericolosa perché effettuata senza competenze specifiche su una materia articolata che necessita di professionalità medica.

Se avete dubbi rivolgetevi al vostro medico di famiglia o ad un professionista di vostra fiducia!


Per sapere di più sulla sensibilità al glutine guarda il video di Dario Bressanini, chimico e divulgatore scientifico