i fiocchi rosa dedicati alla prevenzione del tumore alla mammella

Prevenzione e diagnosi precoce

L’importanza dei controlli mammografici

Nella donna il carcinoma mammario è il tumore maligno con la più alta morbilità e mortalità. Nel 2020 al mondo ci sono stati 2 milioni di nuovi casi di tumore al seno e 700 mila donne sono morte per questo. In quello stesso anno in Italia si sono avuti 55.000 casi e 12.000 decessi, con una sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi dell’88%.

La prevenzione secondaria (diagnosi precoce) attraverso controlli periodici, in particolare mammografici, rimane sempre la prima e la più potente arma che ogni donna ha contro questo tumore.

Villa Donatello mette a disposizione delle donne dell’area fiorentina e toscana la competenza di medici specialistici con provata esperienza nella diagnostica senologica e l’accesso a tecnologie di diagnostica senologica d’avanguardia presenti sia presso la Sede di Sesto Fiorentino che nel Presidio di Viale Matteotti a Firenze

Ne parliamo con il Dr. Renzo Taschini, medico specialista in Radiodiagnostica e Radioterapia, attivo in ambito senologico dai primi anni Ottanta, consulente di Villa Donatello dal 2008.

“Ciascuna struttura senologica di Villa Donatello è, dal punto di vista della diagnostica senologica, funzionalmente autonoma; disponendo ciascuna di mammografo con tomosintesi Hologic, workstation di refertazione mammografica e di ecografo Esaote MyLab X75 dedicato, con sonde ad alta frequenza. Le apparecchiature, di recente acquisizione, rappresentano per la Senologia Diagnostica lo stato dell’arte tecnologico. L’utilizzo di queste tecnologie da parte di medici con lunga esperienza in Senologia Diagnostica rende Villa Donatello anche in questo ambito una eccellenza italiana.

Nella sede di Sesto Fiorentino, inoltre, il quartiere senologico è strutturato in modo tale che la Signora, dopo aver effettuato la mammografia, accede direttamente, attraverso un passaggio interno, alla sala adiacente, dove il medico ha modo di esaminare a monitor ad alta risoluzione la sua mammografia, effettuare una visita senologica, una ecografia mammaria ed eventualmente procedere, in maniera estemporanea, a tutti quegli accertamenti strumentali necessari, anche bioptici. Questo obbiettivo è stato coronato recentemente con l’introduzione della Risonanza Magnetica Mammaria, che permette così di rendere completa la diagnostica senologica di Villa Donatello”.

La Risonanza Magnetica Mammaria viene effettuata a Villa Donatello con apparecchio Siemens Magnetom Aera di 1.5 Tesla, utilizzando una bobina di superficie dedicata per la mammella a 18 canali e, come mezzo di contrasto paramagnetico, il Gadobutrolo (Gadavist), unico mezzo di contrasto approvato dalla FDA (Food and Drug Administration) per l’uso specifico nella Risonanza Magnetica Mammaria. L’esame ha una durata media di 20-30 minuti.

“Per decenni – prosegue il Dr. Taschini – la mammografia, per la sua elevata sensibilità nell’identificare lesioni tumorali di piccole dimensioni, è risultata, dal punto di vista preventivo e diagnostico, la metodica di imaging senologico più affidabile. Nelle donne in post-menopausa e nelle donne sintomatiche associata alla ecografia, la sensibilità della mammografia è superiore all’80%. In non pochi casi però la mammografia mostra una riduzione della sua sensibilità, che può superare il 50%. È questo è il caso delle donne con seno definito denso alla mammografia, che rappresentano circa il 50 % della popolazione femminile. In queste donne, al fine di recuperare alcuni casi occulti alla mammografia, viene per questo spesso associata l’ecografia mammaria”.

Come si è inserita la risonanza magnetica nel percorso diagnostico senologico?

“In questo scenario, negli ultimi anni si è assistito ad un notevole sviluppo tecnologico della Risonanza Magnetica Mammaria, metodica che attualmente raggiunge una sensibilità che si avvicina al 100% ed una specificità e potere predittivo positivo maggiori dell’associazione di mammografia ed ecografia. Tradizionalmente la terapia del carcinoma mammario si basa su:

  1. TNM (dimensione del Tumore, stato linfoNodale, presenza di Metastasi
  2. caratterizzazione biologica del tumore (mediante studio immunoistochimico della lesione)

A differenza della mammografia ed ecografia, che sono indagini ‘morfologiche’, la Risonanza Magnetica Mammaria viene definita una metodica di indagine multiparametrica, perché in grado di acquisire contemporaneamente multipli parametri tumorali:

  • morfologia
  • perfusione e cinetica vascolare
  • densità cellulare
  • metabolismo.

“Per questa ragione – aggiunge Taschini – la Risonanza Magnetica Mammaria ha una forte correlazione con la biologia tumorale e con l’assetto genomico e vedrà sicuramente in futuro un suo sviluppo come imaging biomarker da associare ai classici criteri predittivi e prognostici per contribuire ad una più accurata stratificazione del rischio e per definire per ogni paziente la terapia più idonea con la tempistica più opportuna”.

Quando è indicata la risonanza magnetica mammaria?

“Attualmente la Risonanza Magnetica Mammaria vene impiegata in due ambiti senologici distinti: come screening in donne asintomatiche ad elevato rischio di tumore mammario, e nella diagnostica clinica, più comunemente come integrazione e perfezionamento di accertamenti diagnostici già effettuati in donne con recente diagnosi di carcinoma mammario. In entrambe i casi viene sfruttata l’elevata sensibilità della metodica nell’identificazione di lesioni maligne, sensibilità che è prossima al 100%”.

La risonanza magnetica in ambito di screening del carcinoma mammario è rivolta a donne asintomatiche ad alto rischio, perché:

  • portatrici di mutazione del gene BRCA1 o BRCA2. Una mutazione di questi geni, infatti, comporta per queste donne un rischio di insorgenza di tumore nell’arco della vita che si aggira attorno al 70%;
  • con un rischio su base familiare o con un “rischio cumulativo” (rischio di avere un tumore della mammella nell’arco della vita) superiore al 20%. L’entità del rischio generalmente viene definita mediante counseling genetico;
  • con seno ad elevata densità mammografica. La maggiore densità mammografica comporta un aumento di rischio assoluto per carcinoma mammario e rischio relativo di falsi negativi mammografici. Questa indicazione di screening con Risonanza Magnetica Mammaria è assai diffusa negli Stati Uniti, ove esiste anche una legislazione a proposito, molto meno in Italia.

La risonanza magnetica in ambito di diagnostica clinica del carcinoma mammario viene comunemente impiegata come metodica di stadiazione locale preoperatoria della malattia nelle donne in cui è stato recentemente diagnosticato un carcinoma mammario. La Risonanza Magnetica Mammaria in questi casi fornisce una precisa mappatura dell’estensione e della localizzazione della malattia. Se, come dimostrato da due larghi studi, il 65 % dei tumori mammari è già all’esordio multifocale o multicentrico, questa metodica è in grado di definire non solo accuratamente il volume tumorale ma anche la presenza di quei focolai tumorali aggiuntivi al tumore di prima diagnosi che altrimenti andrebbero misconosciuti. La risonanza magnetica può inoltre dimostrare un eventuale interessamento dei linfonodi ascellari e della catena mammaria interna o una infiltrazione tumorale della parete toracica. In tutti questi casi la Risonanza Magnetica Mammaria offre una accurata stadiazione locale della malattia, essenziale ai fini di una corretta pianificazione chirurgica o di terapia medica oncologica.

In ambito clinico la Risonanza Magnetica Mammaria inoltre viene spesso utilizzata:

  • come monitoraggio della risposta terapeutica nella chemioterapia primaria (o neoadiuvante) effettuata come controllo locale della malattia prima della chirurgia nei casi di carcinoma mammario localmente avanzato;
  • come problem solving nei casi in cui la diagnostica senologica convenzionale risulti inconclusiva, nei casi di secrezione mammaria sieroematica (in sostituzione della duttografia), nelle sindromi neoplastiche a primitivo ignoto.

La Risonanza Magnetica Mammaria senza mezzo di contrasto è l’esame diagnostico di elezione per lo studio dell’integrità protesica nelle donne portartici di protesi mammarie.