una bambina nuota in una piscina al chiuso

Bambini asmatici – La piscina: un buon alleato [con INFOGRAFICA]

L’attività in piscina: divertimento e salute per i bambini asmatici

L’asma è una delle patologie più comuni e diffuse tra la popolazione, purtroppo in aumento nel corso degli ultimi anni.

Come ben evidenziato dall’infografica che riportiamo più in basso, in Italia l’incidenza della malattia è attorno al 4,5% della popolazione, che corrispondono a 2,6 milioni di pazienti.

Uno specialista pneumologo americano suggerisce, per i bambini affetti da questa patologia, una sana e divertente attività in piscina, soprattutto se in una al chiuso.

Preservare l’opportunità di attività motoria è molto importante per i bambini asmatici, ha confermato infatti il Dr. Tod Olin del National Jewish Health di Denver: un semplice attacco d’asma può innescare dinamiche familiari che producono paure e attenzioni troppo rigorose, che divengono limitanti nei confronti delle attività fisiche dei bambini. 

Per quanto riguarda le attività cardio tollerate il nuoto, nello specifico, è altamente raccomandabile, soprattutto se svolto all’interno di piscine al chiuso – aggiunge il Dottore.

L’alto tasso di umidità delle piscine coperte protegge infatti contro gli attacchi di asma, contribuendo a mantenere aperte le vie aeree.

Sappiamo che gli attacchi di asma avvengono quando le vie aeree si seccano, mettendo in moto una serie di reazioni a cascata che comprimono le vie respiratorie – prosegue il Dr. Olin
Quando evitiamo che si creino queste condizioni, per esempio alloggiando in un ambiente umido, impediamo allo stesso tempo l’insorgere dell’attacco d’asma.

Spesso in passato è stato indicato ai bambini asmatici di limitare l’attività fisica.

L’approccio comune al problema, però, è mutato recentemente – conclude il Dr. Olin – Adesso invece incoraggiamo i bambini a mantenersi attivi, anche a fronte del problema sempre più grave del diffondersi dell’obesità infantile, che può alla lunga essere certamente più dannosa della patologia di cui stiamo parlando. La piscina, o qualsiasi altra attività sportiva che piaccia al bambino, sono un incentivo importante per la sua crescita e per affrontare una patologia che spesso scompare nel corso dello sviluppo.

Il dottore consiglia un uso preventivo del salbutamolo, circa un quarto d’ora prima dell’inizio dell’attività fisica del bambino, piuttosto che dovervi ricorrere dopo i primi minuti di esercizio.

La diffusione ed i fattori di rischio dell’asma in Italia

Infografica a cura di: www.viviasma.it
Diffusione dell'Asma in Italia - viviasma.it


 

un bambino obeso siede su una panca in palestra mentre gli altri fanno ginnastica

Bambini e alimentazione: uno su tre in Europa è sovrappeso o obeso

Un bambino su tre in Europa è sovrappeso o obeso

A segnalarlo un importante studio commissionato dallo United European Gastroenterology

In Europa un bambino su tre nella fascia che va dai sei anni ai nove è sovrappeso o obeso. A riportarlo un importante studio commissionato dallo United European Gastroenterology che aggiunge una previsione allarmante per il 2025: i bambini sovrappeso al di sotto dei cinque anni cresceranno dagli attuali 41 milioni fino a 70 milioni.

Tra gli altri dati riportati nella ricerca un altro dato ancora desta profonda preoccupazione: il 20-30% di tutte le malattie infiammatorie dell’intestino si presentano già nell’età infantile.

Il fegato ingrossato è diventata la singola malattia più diffusa tra i bambini e gli adolescenti dei paesi occidentali. Ci sono casi addirittura riscontrati in bambini al di sotto dei tre anni di vita, come insiste la ricerca che ha raccolto dati provenienti da 46 nazioni dell’area europea.

Lo UEG fa sapere che il problema potrebbe essere già fuori controllo:

In Europa abbiamo grandi esperti pediatri e molti centri di eccellenza. Tuttavia la loro diffusione non è sufficiente a soddisfare i bisogni dei bambini di tutto il continente.

dichiara Michael Manns, Presidente dell’organizzazione e professore di Pediatria all’Hannover Medical School che aggiunge:

Questo non ha un impatto soltanto sui bambini stessi e le loro famiglie ma anche sulla fornitura del servizio sanitario in senso più ampio.

Il costo del trattamento dei disturbi legati all’obesità ammonta già a un decimo del totale dei costi sanitari in Europa e, sempre secondo il rapporto, l’aumento dell’incidenza di queste malattie minaccia la sostenibilità dei servizi sanitari in tutte le nazioni.

I bambini rappresentano un quinto di tutta la popolazione europea, eppure i fondi destinati alla ricerca per le cure pediatriche sono scarsi:

Soltanto 1 studio su 58, tra quelli finanziati in Europa, è dedicato alla ricerca pediatrica.

dichiara Berthold Koletzko, Presidente dell’European Society for Paediatric Gastroloenterology, Hepatology and Nutrition, e pediatra all’Università di Monaco.

Le nostre priorità devono rapidamente mutare tenendo conto di queste problematiche pediatriche importanti, garantendo maggiori investimenti sulla prevenzione, misure diagnostiche adeguate e una nuova formazione sull’argomento.

L’allarme sui livelli di obesità non è nuovo e non si limita all’Europa o all’infanzia: un recente studio pubblicato su Lancet da scienziati dell’Imperial College riferisce che in tutto il mondo ci potrebbero essere ben 266 milioni di uomini e 375 milioni di donne obese e che la popolazione globale sarebbe aumentata di peso in media per 1,5kg a persona per ogni decennio a partire dal 1975.

Quello che è fondamentale ricordare è che, statisticamente, il 90% dei bambini obesi conservano tale obesità anche in età adulta. Per questo è fondamentale attivare il prima possibile delle serie campagne di informazione e prevenzione dedicate all’infanzia.

fonte: The Guardian


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