la mano guantata di un medico tiene una siringa

Contro il Cancro un’iniezione di nanoparticelle in sperimentazione

Un metodo promettente che simula un’infezione virale potrebbe mettere in moto il Sistema Immunitario a combattere i tumori?

Una ricerca tedesca presentata Mercoledì scorso simulerebbe la presenza di un virus nel nostro corpo tale da smuovere il Sistema Immunitario ad attaccare i tumori.

È forse l’immunoterapia la soluzione che tutto il mondo sta aspettando contro la più terribile delle malattie? La ricerca purtroppo si avvale, ad oggi, soltanto di risultati ottenuti su tre pazienti ma sembrerebbe risvegliare il corpo umano a combattere la malattia in maniera aggressiva.

Sviluppato in laboratorio questo vero e proprio Cavallo di Troia conterrebbe RNA tumorale – vero e proprio codice genetico della malattia – trattenuto da una membrana.

L’iniezione svilupperebbe nel sistema una vera e propria simulazione di un’infezione virale: cellule dendritiche decodificherebbero l’RNA tumorale presente nelle nanoparticelle attivando, di conseguenza, la produzione di antigeni tumorali. Questi antigeni attiverebbero a loro volta cellule specializzate a combattere quelle tumorali.

Dopo un primo periodo di test effettuati su cavie la soluzione è stata testata su tre pazienti con cancro della pelle in stadio avanzato in quella che rimane comunque una prima fase di un processo lungo e complicato per assicurare la validità di questa nuova scoperta.

I primi risultati sono molto promettenti visto che si è riusciti a sviluppare una forte risposta immunitaria come riportato dal team di ricerca sulla rivista Nature.

Se ulteriori studi confermassero il funzionamento di questo sistema si potrebbe provare a realizzare delle varianti in grado di attaccare qualsiasi forma di cancro esistente, annunciano ancora i ricercatori.

Questa nuova forma di trattamento, chiamata per il momento Vaccino RNA, funzionerebbe quindi come un vaccino vero e proprio, imitando un agente infettivo in grado di stimolare la risposta del nostro sistema immunitario.

Le risposte immunitarie riscontrate sono davvero impressionanti

annunciano Jolanda de Vries e Carl Figdor, esperti del centro medico dell’Università Radboud di Nijmegen nei Paesi Bassi, nell’analisi pubblicata su Nature aggiungendo anche

La ricerca è ancora agli albori. Saranno necessari studi diffusi su larga scala prima di poter convalidare i risultati osservati fino ad oggi.

L’immunoterapia viene già utilizzata nel trattamento di alcune forme di cancro, ma non è ancora stato sintetizzato alcun vaccino universale.

A differenza di virus, batteri o funghi – che possono essere aggrediti dai farmaci – le cellule tumorali non sono intruse, bensì cellule del nostro corpo il cui DNA è danneggiato. Questo è il motivo principale per cui la maggior parte esse circolano in incognito nel nostro corpo senza che il sistema immunitario le riconosca e attacchi.

Per la stessa ragione trovare farmaci in grado di uccidere le cellule malate senza danneggiare quelle sane si è rivelato da sempre molto complicato.

La chemioterapia, per esempio, ha come obiettivo le cellule in rapida divisione, tipiche del cancro, non riuscendo però a distinguere tra buone cattive.

L’immunoterapia, in questo caso, servirebbe per stimolare la risposta del corpo mirata all’uccisione delle sole cellule malate.

Anche se la ricerca è molto interessante, rimane in qualche modo ancora lontana dall’essere di provata come beneficio effettivo per i pazienti

specifica Alan Melcher, Professore di Immunoterapia presso l’Institute of Cancer Research di Londra. 

Una delle altre sfide in sospeso, riguardo a questo tipo di terapia sperimentale, rimane la difficoltà pratica nella produzione su vasta scala di nanoparticelle che rendano davvero possibile l’applicazione clinica.

fonte: The Guardian

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