La Misofonia
Un nuovo studio aiuta a capire perché certi piccoli rumori ripetuti
danno fastidio ad alcune persone [contiene due video]
La Misofonia è una forma di ridotta tolleranza al suono che fino ad oggi è stata ritenuta essere un disturbo neurologico. Un nuovo studio compiuto dalla Newcastle University prova a dimostrare come piccole anomalie cerebrali provochino questo fenomeno.
Ognuno di noi ha spesso provato sensazioni sgradevoli nel dover sopportare qualcuno che sta rumorosamente masticando un chewing-gum, giocherellando ripetutamente con il portachiavi o picchiettando con le dita sul tavolo. Ma questi piccoli rumori ripetuti, per alcune persone, risultano addirittura insopportabili, causando in loro una necessità impellente di spostarsi in altro luogo o di litigare con il vicino che li produce: queste persone sono affette da un disordine conosciuto come misofonia.
Uno dei ricercatori coinvolti, il Professor Tim Griffiths, neurologo cognitivo presso la Newcastle University e la University College London, spiega che
anche io mi trovavo tra gli scettici rispetto alla reale esistenza di questo disordine, almeno fino a quando non abbiamo riscontrato che il fenomeno si presentava in maniera identica in molte persone che dicevano di esserne affette.
Una prima ricerca è stata effettuata su 20 soggetti affetti da misofonia, così come su 22 persone che invece non risultano esserne colpite. Tra coloro i quali si dichiarano colpiti dalla patologia, sottoposti ad una scansione cerebrale e costretti ad ascoltare piccoli rumori ripetuti, è stato riscontrata una medesima alterazione del sistema di controllo delle emozioni che provoca un affaticamento, un vero e proprio sovraccarico, delle funzioni cerebrali.
Le scansioni di questo stesso studio hanno anche rivelato che l’attività cerebrale nelle persone affette da misofonia mostra un modello diverso di connettività nel lobo frontale: la zona del nostro cervello che, tra le altre cose, ha anche il compito di sopprimere reazioni anomale ai suoni.
Questi piccoli suoni che attivano il disturbo, sempre secondo la ricerca, avrebbero anche effetti fisici sulle persone che ne sono affette: sudorazione, accelerazione del battito cardiaco ed altro.
Le finalità dello studio sono adesso quelle di provare ad elaborare un trattamento che riduca il fastidio, ma anche di sviluppare maggiori conoscenze che permettano un migliore approccio ad altre tipologie di reazioni emozionali abnormi.
Un video di spiegazione a cura del Canale YouTube LoSbrogliaMente, di Teresa Montesarchio
Il Professor Sukhbinder Kumar, titolare del gruppo che si è dedicato a questa ricerca innovativa, si dichiara soddisfatto per aver ottenuto una serie di riscontri che portano ad una sintomatologia diffusa tra i soggetti colpiti.
Tuttavia – aggiunge durante la conferenza stampa di presentazione della ricerca – la sindrome non viene riconosciuta in nessuno degli attuali sistemi di diagnostica clinica. Questo studio, attraverso l’osservazione dei cambiamenti critici che avvengono nel cervello, rappresenta una prova importante per convincere la parte scettica della comunità medica che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio disturbo.
La mia speranza è quella di identificare il pattern di questo disordine, una firma, provocata dagli effetti dei piccoli rumori sulle attività del cervello. Quello che speriamo è che queste anomalie, o meglio i modelli che le descrivono, possano essere utilizzate per identificare un trattamento.
La ricerca è stata pubblicata dal gruppo di studio lo scorso 3 Febbraio, sulla rivista Current Biology.
Scopri in questo video-test alcuni dei suoni ritenuti insopportabili da soggetti affetti da misofonia!
Ringrazio immensamente chi è riuscito ha non sottovalutare questo disturbo, ne soffro da sempre e non nego che sono sopraffatta da scatti d’ira incontrollabili e violenti che con grande fatica riesco a tenere a freno!!!!!Sarei interessata a capire meglio cosa succede al lobo frontale nei pazienti affetti da MISOFONIA.GRAZIE
anch’io ne soffro e mi condiziona la vita, sto cercando di capirne di più.
Sig.ra Rita, anche a chi non è affetto da misofonia succede qualcosa nel cervello all’ascolto dei suoni; comprendere le differenti attività del cervello all’ascolto dei suoni non risolve il problema dell’intolleranza, a meno che le ricerche non siano finalizzate alla ricerca di orrendi strumenti di assefuazione. Meglio evitare i suoni molesti: perchè assuefarsi all’odioso ciomp ciomp della masticazione a bocca aperta invece che educare a non produrlo?
Anni fa ne soffrivo in modo esagerato, incapace di sopportare molti rumori ripetuti tra i quali il masticare di mia figlia a tavola. Ho risolto il problema con il microdosing di 1C-LSD, un “parente” all’epoca legale dell’LSD: una dose ogni 3 giorni di un decimo di francobollo, una quantità che non provoca allucinazioni né altri effetti evidenti. Ricordo la meraviglia e la gioia quando già alla prima assunzione scoprii che il rumore non mi dava più fastidio. Dopo qualche mese l’effetto è diventato permanente e la fobia è scomparsa. Ora l’ 1C-LSD e il successivo 1CP-LSD sono stati resi illegali in tutta Europa perché equiparati al cugino più famoso: peccato che per un’ideologia non vengano studiati medicinali del genere.
Ho intenzione di scrivere al professore Kumar per esporre il mio caso.