Prostatite e bicicletta
Facciamo prevenzione per non scendere dal sellino
In occasione della Giornata Mondiale della Bicicletta parliamo di un problema che affligge molti uomini che praticano questo sport: sentire dolore in sella e avvertire i sintomi della prostatite.
Cos’è la prostatite?
Prima di analizzare il legame con la bicicletta, è importante capire cos’è la prostatite. La prostatite (da non confondere con l’ipertrofia prostatica benigna) è un’infiammazione della prostata, una ghiandola situata sotto la vescica negli uomini. La prostatite può essere acuta, con sintomi improvvisi e gravi, o cronica, con sintomi più lievi ma persistenti. Può essere causata da un’infezione batterica o, come avviene nella gran parte dei casi, da un’infiammazione. I sintomi comuni sono dolore pelvico, difficoltà o frequenta bisogno di urinare e dolore durante l’eiaculazione.
La prostatite può essere causata dalla bicicletta?
No, ma questa attività fisica può acuire una patologia già esistente.
Il ciclismo offre numerosi benefici per la salute, tra cui miglioramenti cardiovascolari, aumento della resistenza e riduzione dello stress. Tuttavia, andare in bicicletta può esercitare una pressione significativa sulla zona perineale, l’area tra l’ano e i genitali, dove si trova la prostata. Questo può succedere anche in attività simili, come andare a cavallo o in moto. Se avverti dolore, è bene interrompere e scendere dal sellino (o dalla sella) per un breve periodo.
Cosa fare quando si manifestano i primi sintomi?
Inizialmente, parlane col tuo medico di famiglia, che valuterà la situazione e ti consiglierà, se necessario, di svolgere una visita con un urologo o un uroandrologo.
Secondo la scienza, un uomo aspetta in media ben due anni dalla comparsa dei primi sintomi per presentarsi a una visita specialistica. È importante, invece, intervenire per verificare lo stato di salute della prostata il prima possibile!
La visita, come spiega il Dottor Mondaini nel video, si basa sull’anamnesi, ovvero la descrizione dei sintomi del paziente, e su un esame fisico. Solo tramite questo il medico può verificare la presenza di un’infiammazione e, a seguire, prescrivere antibiotici, antinfiammatori o altre terapie a seconda della causa e della gravità della condizione. La sindrome è legata a un ipertono del pavimento pelvico. Ci sono macchinari che agiscono decontraendolo e che andrebbero usati anche in stato di benessere per fare prevenzione.
Abbiamo già accennato alla prevenzione: quanto è importante?
Tantissimo e per questo ti lasciamo qualche consiglio e curiosità.
– Sellino ergonomico.
Investi in una sella progettata per ridurre la pressione sul perineo. Esistono modelli con aperture centrali o design a naso corto che possono alleviare la compressione sulla prostata.
– Posizione in sella.
Assicurati che la tua bicicletta sia regolata correttamente per la tua altezza e postura. Una posizione più eretta può ridurre la pressione sulla zona pelvica.
– Pause frequenti.
Durante le lunghe pedalate, prendi delle pause regolari per evitare una pressione prolungata sulla prostata.
– Attività sessuale.
Una sana attività sessuale è preventiva, perché durante l’eiaculazione si espelle in gran parte liquido prostatico, andando a decongestionare la prostata.
– Dieta.
Evita i cibi piccanti e l’alcool, soprattutto birra e vino bianco.
Prediligi una dieta con moltissima verdura e bevi due litri di acqua al giorno.
PS: se vuoi concederti un aperitivo, opta per un bicchiere di vino rosso.
Un ultimo consiglio…
Patologie come la prostatite possono avere un processo di guarigione lungo, di anche cinque o sei mesi. Durante questi è importante fare follow-up e ulteriori visite, per controllare come procede la terapia.
Quindi armati di pazienza, metti la marcia e continua sulla giusta strada per la tua salute!
Per scoprire di più sulla prostatite, guarda l’intervista al Dottor Mondaini