REZUM, trattamento per l’ipertrofia prostatica benigna
È disponibile un innovativo trattamento mini-invasivo per l’ipertrofia prostatica benigna (IPB) eseguibile in regime di Day-Hospital con una semplice sedazione o anestesia locale.
Il sistema Rezūm utilizza vapor acqueo ed è in grado di ridurre il volume prostatico di circa il 40%.
Come riportato dalle linee guida europee di urologia, ad oggi è la metodica che più di qualsiasi altra consente la preservazione della funzionalità erettile ed eiaculatoria.
Medici e professionisti di Villa Donatello
Cos'è l'Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB)
L’IPB è una condizione frequente negli uomini over 50. Tale condizione determina una compressione sulla vescica e sull’uretra (il canale attraverso cui fuoriesce l’urina).
La sintomatologia che ne deriva può essere di tipo ostruttivo e determinare difficoltà a cominciare la minzione, intermittenza di emissione del flusso, incompleto svuotamento della vescica, flusso urinario debole e sforzo nella minzione.
La sintomatologia può essere anche di tipo irritativo e determinare un’aumentata frequenza minzionale diurna (pollachiuria) o durante la notte (nicturia), un’urgenza minzionale (la necessità impellente di svuotare la vescica) e il bruciore a urinare.
L’IPB infine può determinare complicanze, tra cui si annoverano infezioni del tratto urinario, calcolosi vescicale, ritenzione urinaria acuta (con necessità di derivazione delle urine urgente mediante dispositivi come il catetere vescicale o epicistostomia), insufficienza renale cronica.
Trattamento medico
Il trattamento considerato “gold standard” per l’IPB è di tipo medico e si avvale dell’utilizzo di alfa-litici (tamsulosina, alfuzosina, doxazosina o silodosina) in grado di rilasciare la muscolatura periuretrale periprostatica e del collo vescicale e degli inibitori della 5-alfa-reduttasi che agiscono con funzione inibitoria sul recettore del testosterone riducendo il volume della prostata.
La terapia medica tuttavia non è esente da effetti collaterali; infatti gli alfa-litici possono determinare ipotensione ortostatica e quindi rischio di cadute e la scomparsa dell’eiaculazione a causa dell’eiaculazione retrograda. I farmaci inoltre vanno assunti tutta la vita senza mai interromperli.
Trattamento chirurgico
In caso di fallimento del trattamento medico, può rendersi necessario un trattamento chirurgico, che può essere effettuato con accesso open o mediante endoscopia.
La procedura endoscopica è quella più utilizzata: evita di effettuare incisioni addominali e prevede la resezione o enucleazione dei lobi prostatici occludenti mediante elettrocoagulazione (TURP – resezione transuretrale della prostata) o mediante vari tipi di laser (laser ad olmio, a Tullio o green laser).
L’intervento open prevede, invece, l’enucleazione dei lobi prostatici dopo apertura della vescica (ATV – adenomectomia transvescicale). Questi interventi prevedono una degenza di alcuni giorni (variabile dai 2 agli 7 giorni in base alla tecnica) ed una fase postoperatoria caratterizzata da ematuria (emissione di sangue con le urine), anemizzazione, disuria e perdita dell’eiaculazione spesso in maniera definitiva.
Trattamento con REZUM
La terapia con Rezum rappresenta la nuova frontiera del trattamento mini-invasivo dell’IPB, che può essere eseguito in regime di day hospital.
Attraverso una sonda inserita dal pene (per via transuretrale) i lobi prostatici adenomatosi vengono vaporizzati per mezzo di un sottile ago.
L’energia termica diffusa dall’ago nell’interstizio del tessuto prostatico per convezione determina la rottura delle membrane cellulari. La procedura dura pochissimi minuti (difficilmente supera i 5-10 minuti).
Può essere eseguita con anestesia locoregionale senza necessità di anestesia generale.
Nell’arco di qualche settimana l’effetto termico produce una importante riduzione del volume prostatico, con effetto disostruttivo.
Il paziente viene dimesso poche ore dopo l’intervento con un catetere vescicale che viene rimosso dopo alcuni giorni a seconda del quadro clinico.
Il trattamento con Rezum è indicato in pazienti selezionati, preferibilmente non affetti da sintomatologia severa o con prostate eccessivamente voluminose o condizioni di marcata infiammazione delle basse vie urinarie.
Il trattamento con Rezum potrebbe determinare dopo l’intervento effetti collaterali con sintomatologia urinaria irritativa della durata variabile da alcuni giorni ad un mese tra cui: difficoltà alla minzione, bruciore urinario, minzioni frequenti (pollachiuria), nicturia (minzioni notturne).
Normalmente verrà somministrata una terapia antibiotica ed antinfiammatoria.
A distanza di circa un mese si ottengono i primi benefici del trattamento con una risoluzione della sintomatologia ostruttiva ed irritativa presente prima dell’intervento contestualmente ad un aumento dell’intensità del flusso urinario.
Il risultato definitivo si ottiene dopo circa 2-3 mesi.
L’intervento generalmente non determina una scomparsa della eiaculazione.
I vantaggi della terapia con Rezum includono:
- la mini-invasività
- la semplicità e la rapidità di esecuzione
- esecuzione in regime di day hospital con una minima sedazione o anestesia locale
- la rapida ripresa delle normali attività quotidiane
- riduzione dei sintomi e preservazione della funzione sessuale.
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