una bambina soffia il naso in mezzo ad un campo pieno di polline

Allergie: 7 consigli utili per affrontare la stagione più delicata

Allergie: 7 consigli utili

Affronta al meglio la stagione più delicata

La European Academy of Allergy and Clinical Immunology ha rilasciato una lista di 7 consigli fondamentali per affrontare al meglio il problema delle allergie, soprattutto in questa stagione dell’anno, deputata ad essere la più problematica durante l’anno. La riproponiamo qui in italiano per i nostri lettori.

1) Ti hanno sempre detto che gli antistaminici possono indurre sonnolenza?

Si tratta di un’assunto vero se parliamo di vecchie tipologie di antistaminici, che influenzano le tue prestazioni al lavoro, a scuola e ovviamente mentre sei alla guida! Chiedi al tuo medico quali sono invece gli antistaminici che non hanno questo tipo di effetto indesiderato.

2) Gli occhi ti prudono?

Conserva le gocce per gli occhi nel tuo frigorifero; se sono fredde il sollievo che ti procureranno sarà più rapido.

3) Sai utilizzare correttamente lo spray nasale
per ottenere il miglior effetto evitando l’epistassi?

Soffia bene il naso e china la testa leggermente in avanti, poi, con la mano destra, applica il tuo spray nella narice sinistra, puntando leggermente verso la parete esterna della narice (evitando quanto possibile il setto nasale). Ripeti con la mano sinistra applicando lo spray sulla narice destra. Fatto questo rivolgi la testa verso l’alto, fissando il soffitto per un minuto. Non è assolutamente necessario inalare con veemenza, fallo nella maniera più naturale possibile. In questo modo dovrebbe essere evitato ogni tipo di sanguinamento nasale.

4) Hai il naso ostruito?

Evitare l’uso di spray nasali che contengono decongestionanti per più di 3-5 giorni. Inizialmente questi spray alleviano il blocco nasale, ma dopo alcuni giorni hanno un effetto contrario, quindi aumentano l’ostruzione nasale!


Per approfondire ti riproponiamo questo video


5) Hai mai provato i lavaggi nasali?

Le irrigazioni nasali possono aiutare a prevenire o lenire i sintomi dell’allergie. Si tratta di pulire i passaggi nasali con una soluzione salina in grado di rimuovere sia il muco che gli allergeni, idratando le pareti interne del naso.

6) Sai che un paziente su cinque con rinite allergica può anche essere affetto da asma?

Se il tuo medico di famiglia non l’ha ancora fatto e manifesti sintomi che suggeriscono la presenza di asma come mancanza di respiro, tosse ripetuta o suono sibilante nel petto, chiedigli di poter fare ulteriori accertamenti. (Leggi anche “L’attività in piscina: divertimento e salute per i bambini asmatici“)

7) Lo sapevi che l’immunoterapia può aiutarti a superare le tue allergie?

Potresti trarre beneficio da questo trattamento che funziona allenando il tuo sistema immunitario a tollerare gli allergeni che attivano i tuoi sintomi. Chiedi al tuo allergologo di fiducia.


 

la mano guantata di un medico tiene una siringa

Un Cavallo di Troia contro il Cancro grazie alle nanoparticelle?

Contro il Cancro un’iniezione di nanoparticelle in sperimentazione

Un metodo promettente che simula un’infezione virale potrebbe mettere in moto il Sistema Immunitario a combattere i tumori?

Una ricerca tedesca presentata Mercoledì scorso simulerebbe la presenza di un virus nel nostro corpo tale da smuovere il Sistema Immunitario ad attaccare i tumori.

È forse l’immunoterapia la soluzione che tutto il mondo sta aspettando contro la più terribile delle malattie? La ricerca purtroppo si avvale, ad oggi, soltanto di risultati ottenuti su tre pazienti ma sembrerebbe risvegliare il corpo umano a combattere la malattia in maniera aggressiva.

Sviluppato in laboratorio questo vero e proprio Cavallo di Troia conterrebbe RNA tumorale – vero e proprio codice genetico della malattia – trattenuto da una membrana.

L’iniezione svilupperebbe nel sistema una vera e propria simulazione di un’infezione virale: cellule dendritiche decodificherebbero l’RNA tumorale presente nelle nanoparticelle attivando, di conseguenza, la produzione di antigeni tumorali. Questi antigeni attiverebbero a loro volta cellule specializzate a combattere quelle tumorali.

Dopo un primo periodo di test effettuati su cavie la soluzione è stata testata su tre pazienti con cancro della pelle in stadio avanzato in quella che rimane comunque una prima fase di un processo lungo e complicato per assicurare la validità di questa nuova scoperta.

I primi risultati sono molto promettenti visto che si è riusciti a sviluppare una forte risposta immunitaria come riportato dal team di ricerca sulla rivista Nature.

Se ulteriori studi confermassero il funzionamento di questo sistema si potrebbe provare a realizzare delle varianti in grado di attaccare qualsiasi forma di cancro esistente, annunciano ancora i ricercatori.

Questa nuova forma di trattamento, chiamata per il momento Vaccino RNA, funzionerebbe quindi come un vaccino vero e proprio, imitando un agente infettivo in grado di stimolare la risposta del nostro sistema immunitario.

Le risposte immunitarie riscontrate sono davvero impressionanti

annunciano Jolanda de Vries e Carl Figdor, esperti del centro medico dell’Università Radboud di Nijmegen nei Paesi Bassi, nell’analisi pubblicata su Nature aggiungendo anche

La ricerca è ancora agli albori. Saranno necessari studi diffusi su larga scala prima di poter convalidare i risultati osservati fino ad oggi.

L’immunoterapia viene già utilizzata nel trattamento di alcune forme di cancro, ma non è ancora stato sintetizzato alcun vaccino universale.

A differenza di virus, batteri o funghi – che possono essere aggrediti dai farmaci – le cellule tumorali non sono intruse, bensì cellule del nostro corpo il cui DNA è danneggiato. Questo è il motivo principale per cui la maggior parte esse circolano in incognito nel nostro corpo senza che il sistema immunitario le riconosca e attacchi.

Per la stessa ragione trovare farmaci in grado di uccidere le cellule malate senza danneggiare quelle sane si è rivelato da sempre molto complicato.

La chemioterapia, per esempio, ha come obiettivo le cellule in rapida divisione, tipiche del cancro, non riuscendo però a distinguere tra buone cattive.

L’immunoterapia, in questo caso, servirebbe per stimolare la risposta del corpo mirata all’uccisione delle sole cellule malate.

Anche se la ricerca è molto interessante, rimane in qualche modo ancora lontana dall’essere di provata come beneficio effettivo per i pazienti

specifica Alan Melcher, Professore di Immunoterapia presso l’Institute of Cancer Research di Londra. 

Una delle altre sfide in sospeso, riguardo a questo tipo di terapia sperimentale, rimane la difficoltà pratica nella produzione su vasta scala di nanoparticelle che rendano davvero possibile l’applicazione clinica.

fonte: The Guardian

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