una giostra piena di gente gira vorticosamente

Menopausa e vertigini: cosa le unisce e quando richiedere accertamenti

Menopausa e vertigini

Quale legame esiste tra i due fenomeni?
Quali sono le cause e quando rivolgersi ad un medico per accertamenti?

La sensazione di capogiro avviene con una probabilità più alta in donne che stanno vivendo il periodo della menopoausa, probabilmente a causa del processo di invecchiamento e degli importanti cambiamenti nei livelli ormonali che l’organismo deve affrontare. Le vertigini non sono una malattia ma possono essere comunque un sintomo di qualcosa di cui tenere assolutamente conto.

I ricercatori impegnati nello studio del legame tra menopausa e vertigini non sono ancora arrivati a risposte chiare ed univoche, ma ci forniscono comunque delle possibili spiegazioni.

Le cause

Cambiamenti Ormonali

 

I primi sintomi della menopausa compaiono durante la perimenopausa, quel periodo che dura da 4 a 8 anni fino a quando le mestruazioni si sono completamente fermate per un anno e la menopausa può dirsi completa. Le donne raggiungono la menopausa normalmente tra i 40 e i 58 anni di età.

Durante la perimenopausa le ovaie riducono la loro produzione di estrogeni e progesterone: gli ormoni responsabili del corretto funzionamento del sistema riproduttivo.

Questi ormoni svolgono anche un ruolo importante nelle attività di altri organi tra i quali il cervello, il cuore e il pancreas.

Improvvisi cambiamenti nei livelli ormonali legati alla fertilità possono causare capogiri influenzando specialmente:

  • L’Orecchio Interno – Il cervello percepisce l’equilibrio attraverso l’otoconia, un organo dell’orecchio interno formato da minuscoli cristalli chiamati otoliti. Esiste almeno uno studio che dimostra il legame tra il calo di estrogeni e la vertigine in donne che manifestano un disturbo definito da episodi di vertigini che si verificano durante il movimento: la Vertigine Posizionale Parossistica benigna (BPPV).
  • Il Metabolismo – Il sistema metabolico del corpo suddivide il cibo in zuccheri semplici, il glucosio, per consegnarlo alle cellule, che lo usano per produrre energia. Gli estrogeni svolgono un ruolo fondamentale in questo processo. Quando i livelli di estrogeni diminuiscono, le cellule in tutto il corpo potrebbero non ricevere abbastanza glucosio, provocando stanchezza e vertigini.
  • Il Cuore – I cambiamenti ormonali durante la menopausa possono anche provocare palpitazioni cardiache, dove il cuore sembra saltare un battito. I battiti cardiaci irregolari possono provocare vertigini.
  • Il Cervello – Tra le altre funzioni che svolgono, gli estrogeni aiutano il cervello a inquadrare la posizione del corpo nel suo ambiente circostante. Quando i livelli di estrogeni calano, si può provare una sensazione di disorientamento, squilibrio e quindi vertigine.

Invecchiamento

Il processo di invecchiamento può far sì che l’orecchio interno, così come altri sistemi dell’organismo collegati all’equilibrio, smettano di funzionare correttamente. Questo calo delle prestazioni funzionali può essere aggravato dai cambiamenti ormonali associati alla menopausa.

Cause indirette

Il capogiro è a volte un sintomo di una condizione correlata alla menopausa, piuttosto che un sintomo diretto della menopausa.

I cambiamenti negli ormoni della fertilità possono innescare le seguenti condizioni, portando a vertigini:

  • Insonnia – I cambiamenti ormonali associati alla menopausa possono disturbare il regolare ciclo del sonno, causando incapacità di addormentarsi o rimanere addormentati. Le difficoltà croniche del sonno,  comunemente chiamate insonnia, possono affaticare e rallentare le funzioni cerebrali, portando anche ad effetti come le vertigini.
  • Vampate – Circa il 75% delle donne sperimenta vampate di calore durante la perimenopausa: una sensazione di calore si diffonde temporaneamente in tutto il viso, il collo e la parte superiore del corpo. Le vampate di calore si verificano solitamente durante i primi 6-18 mesi di perimenopausa e possono continuare a verificarsi anche fino a 10 anni. Capogiri e disorientamento, se non proprio vertigine, possono derivare dagli effetti delle vampate di calore.
  • Emicrania – Questo studio ha riscontrato che la menopausa può scatenare le vertigini emicraniche: un particolare tipo di emicrania accompagnata da episodi di vertigini.
  • Ansia e Stress – La preoccupazione e il panico possono aumentare durante la menopausa a causa di cambiamenti ormonali o di altri eventi tipici della mezza età come le preoccupazioni sull’invecchiamento, la cura di genitori anziani e altro. I sentimenti ansiosi possono culminare in un attacco di panico, che può tipicamente includere come sintomo le vertigini.

Quando contattare un medico

Parlare con un medico delle vertigini in relazione alla menopausa può aiutare a identificare le cause ed escludere la possibilità di disturbi vestibolari: una classe di condizioni che colpiscono l’orecchio interno o la parte del cervello preposta all’interpretazione dei sensi.

Le donne che si trovano a vivere questi eventi fastidiosi dovrebbero contattare un medico il prima possibile se le vertigini peggiorano, persistono o influenzano negativamete le loro attività quotidiane.

Poiché le vertigini sono comuni a molte condizioni, le pazienti dovrebbero riportare al medico eventuali sintomi aggiuntivi che stanno riscontrando, così da favorire una corretta diagnosi fornendo indizi su ciò che sta accadendo all’interno del proprio organismo. È importante includere tutti i dettagli possibili sull’insorgenza di vertigini (quando si sono verificate, in quale occasione di stato mentale, luogo, orario ecc.) e sulla tipologia con la quale si manifestano (la sensazione di avere la testa leggera, la perdita improvvisa di equilibrio piuttosto che la vertigine vera e propria con la sua sensazione che il mondo attorno a noi stia ruotando).


 

una ragazza in piedi, in aeroporto, di fronte ai display degli orari di partenze e arrivi

Salute in aereo: 5 consigli medici per viaggiare sereni a 10.000 metri di altezza

Preservare la salute in aereo

5 semplici consigli medici per viaggiare sereni a 10.000 metri di altezza

L’aereo è il mezzo più rapido e sicuro per compiere grandi spostamenti in poco tempo. In periodi come quello natalizio, dove un lungo viaggio è una delle opzioni più gettonate, il viaggio aereo è un’occorrenza che capita a molte persone. Al di là della semplice paura di volare, dalla quale molte persone sono affette, a 10.000 metri di altezza spesso si verificano tutta un’altra serie di effetti fastidiosi per il nostro organismo che è importante conoscere e arginare. Ecco 5 accortezze per viaggiare più sereni:

1. I coaguli di sangue

Esistono prove del fatto che un lungo viaggio in aereo – di otto ore o più – può causare trombosi venosa profonda (TVP) o coaguli di sangue. Il rischio di questo evento leggero ma da non sottovalutare aumenta ovviamente per tutte quelle persone che già soffrono condizioni che insistono su problemi di coagulo come l’obesità, il cancro, le vene varicose… ma anche persone che sono state soggette a terapie ormonali sostitutive o che hanno subito da poco un intervento chirurgico. Anche il semplice fatto di avere più di 40 anni di età ci espone a un rischio più elevato.

In generale, più a lungo si rimane immobili, più la formazione di coaguli di sangue nelle vene delle gambe è probabile, causando gonfiore e dolore.

Qualche suggerimento per ridurre il rischio:

  • Ogni volta che ti è possibile estendi le gambe e fletti le caviglie.
  • Alzati per sgranchire le gambe almeno ogni ora.
  • Porta le ginocchia verso il petto per 10 intervalli di 15 secondi ciascuno.
  • Indossa calze a compressione.
  • Dopo aver consultato il medico – e in assenza di allergia alla sostanza – assumi un basso dosaggio di aspirina nei giorni precedenti, durante e dopo il volo per migliorare il flusso sanguigno (sull’efficacia reale di quest’ultimo punto i risultati di alcune ricerche sono ancora scarsi o vaghi)

2. Dolore alle orecchie

Le mutazioni di pressione all’interno della cabina alterano il moto vibrazionale nel timpano: tutto questo causa dolore.

Respirare profondamente, masticare gomme o succhiare caramelle può alleviare un po’ l’effetto della pressione.

Ancora più efficace la manovra di Valsalva: chiudi la bocca e stringi le narici insieme con le dita, quindi soffia delicatamente. Ripetere se necessario, soprattutto durante l’atterraggio, per uniformare la pressione nelle orecchie.

3. Crampi alle gambe

Il miglior rimedio per il problema dei crampi alle gambe su un aereo è l’attività. Richiedi se possibile un posto che dia sul corridoio, in modo da poter allungare le gambe ogni tanto, ma anche per alzarti almeno una volta ogni ora.

Prova a massaggiare i muscoli del polpaccio o a fare qualche timido allungamento quanto ti trovi nella parte posteriore dell’aereo.

Evita quanto più possibile la caffeina e l’alcol in quanto possono aumentare la disidratazione e, conseguentemente, i crampi.

Infine, porta con te un sacchetto di plastica da utilizzare, alla bisogna, per applicare un impacco di ghiaccio sulle aree colpite.

 

4. Mal di testa

La regola numero uno in questo caso è “rimani idratato”: la disidratazione è causa nota del mal di testa, il suo protrarsi può effettivamente prolungare anche lo stato di emicrania.

5. Vertigini o stordimento

Durante un viaggio a 10.000 metri di altezza un livello di ossigeno più basso del normale può creare questi spiacevoli effetti collaterali. Se si è soggetti spesso alla sensazione di vertigine il suggerimento migliore, al contrario di quanto detto per il mal di testa, è quello di evitare di bere, attività che inibisce le cellule del sangue dall’assorbire efficacemente l’ossigeno.