AIDS: nuovi importanti sviluppi sulla cura del virus dell’HIV
Un team di ricerca britannico ha ottenuto risultati sorprendenti su un paziente in particolare
In Gran Bretagna un gruppo di ricercatori ha dichiarato di aver ottenuto dei risultati molto importanti su un partecipante alla sperimentazione che è in corso su una nuova tipologia di cura per l’HIV. Sembrerebbe infatti che, al termine di un ciclo completo di trattamenti, non vi siano più segni del virus nel corpo del paziente.
La ricerca, portata avanti da 5 tra le più importanti università britanniche, combina farmaci antiretrovirali standard, un farmaco che riattiva il virus dormiene dell’HIV e un vaccino che stimola il sistema immunitario a distruggere le cellule infette.
I farmaci antiretrovirali da soli sono già in grado di bloccare la riproduzione del virus, ma non eliminano la malattia, quindi andrebbero assunti per tutta la vita.
Un nuovo trial sperimentale è in corso attualmente su 50 soggetti e il fatto che ha creato molto rumore nell’ambiente scientifico è che, nel sangue del primo paziente che ha terminato il ciclo di trattamenti, non è stata più trovata alcuna traccia del virus.
Dovrà passare molto tempo prima di poter gridare al successo visto che, in passato, già altre volte il virus era ricomparso in pazienti che si ritenevano definitivamente curati. Anche la contemporaneità dell’uso dei farmaci retrovirali, in questo senso, potrebbe essere fonte di un’errata valutazione sull’eliminazione della malattia. Malgrado ciò sta circolando un certo ottimismo attorno al team di ricerca.
Mark Samuels, direttore amministrativo del National Institute for Health Research Office for Clinical Research Infrastructure, ha dichiarato al Sunday Times:
Questo è uno dei più seri tentativi mai sperimentati per ottenere una cura per l’HIV. Stiamo davvero esplorando un nuovo approccio per la cura definitiva. Si tratta ovviamente di una sfida molto complessa ma i progressi sino a qui compiuti sono davvero importanti.
L’HIV è in grado di nascondersi dentro a cellule dormienti, sostanzialmente rendendosi invisibile al sistema immunitario e quindi resistente alle terapie. Questo innovativo trattamento sostanzialmente spinge il virus a rendersi di nuovo visibile e attiva conseguentemente il sistema immunitario a riconoscerlo e attaccarlo: un metodo che è stato chiamato “kick and kill“.
Attualmente nel mondo ci sono 35 milioni di persone affette dal virus dell’HIV, mentre già 37 milioni ne sono morte nel corso degli anni passati.
La difficoltà di dichiarare un paziente libero dalla presenza del virus è emersa molte volte in passato. Un caso molto famoso, per esempio, fu quello di una bambina del Misissippi che fu inserita in un trattamento a base di forti dosi di farmaci antiretrovirali nelle prime 30 ore dalla sua nascita, dopo che la madre era stata trovata positiva al test dell’HIV. Il trattamento fu portato avanti per 18 mesi fino a quando madre e bambina non fecero perdere le loro tracce. 5 mesi dopo, al loro ritorno in clinica, nel sangue della bambina non fu riscontrata alcuna presenza del virus, facendo sperare tutti che la malattia fosse stata debellata completamente. Purtroppo 2 anni dopo il virus fece di nuovo la sua comparsa, con dispiacere di tutti.
L’unica persona che si crede sia stata mai curata definitivamente dall’HIV è Timothy Ray Brown, un paziente americano trattato in Germania. Brown ebbe allora bisogno di un trapianto di midollo osseo per sostituire cellule cancerose presenti nel suo corpo con cellule staminali in grado di riattivare il suo sistema immunitario. Il suo medico, in quel caso, trovò un donatore naturalmente resistente all’infezione da HIV grazie a una mutazione genetica naturale che impediva al virus di riuscire ad aggredire le cellule.
Tuttavia, i trapianti di cellule staminali sono complessi e potenzialmente pericolosi per il destinatario. Per questo vengono utilizzati, al momento, soltanto come ultima risorsa per salvare una vita.