immagini di pillole di aspirina su sfondo blu

Aspirina: l’assunzione quotidiana diminuisce il rischio di morte per cancro?

Probabilmente sì, come spiega una recente ricerca, ma con le dovute precauzioni.

Milioni di persone nel mondo, ogni giorno, assumono un basso dosaggio di aspirina per ragioni legate alla salute cardiaca. Oggi sembra emergere un legame, almeno statistico, tra questa pratica quotidiana ed il rischio di morte per cancro.

Una ricerca compiuta negli Stati Uniti, su un dato relativo a più di 130.000 anziani, ha mostrato che l’incidenza della morte per cancro su persone che fanno uso giornaliero di acido acetilsalicilico diminuisce tra il 7% e l’11% rispetto a chi invece non ne fa uso.

La diminuzione dell’incidenza è più evidente se si analizzano dati relativi al cancro al colon, più che su quelli al seno, alla prostata o ai polmoni.

Sembrerebbero comunque emergere nuovi elementi – dichiarano i ricercatori coinvolti – sulla tesi già ampiamente dibattuta in letteratura scientifica di un legame tra l’aspirina e le sue capacità di combattere preventivamente i tumori.

Da questo punto di vista, comunque, gli stessi ricercatori ricordano che le persone non devono cominciare ad assumere aspirina ogni giorno soltanto nella speranza di diminuire la loro percentuale di rischio.

Anche se grandi organizzazioni come la U.S. Preventive Services Task Force già da tempo consigliano ad alcune categorie di persone anziane l’uso preventivo di basso dosaggio di aspirina contro il rischio di cancro al colon, ciò non toglie che l’aspirina, in alcuni casi, possa avere effetti collaterali importanti, come sanguinamenti, emorragie ed altro ancora.

Per questa ragione la decisione di assumere aspirina come sostanza preventiva deve essere presa in stretta collaborazione con il proprio medico di riferimento il quale, conoscendo il quadro medico generale, è in grado di soppesare sia i vantaggi che gli svantaggi e prendere così la decisione migliore per e con il proprio paziente. Tutto questo è ancora più vero se si tiene conto che stiamo parlando di dati statistici su vasta scala, che non descrivono il fatto che su alcune percentuali importanti di persone analizzate questi effetti benefici dell’aspirina non sono stati riscontrati.

La statistica, in questi casi, indica spesso percorsi di ricerca da sfruttare, ma non rappresenta una prova certa del rapporto tra causa ed effetto. Questo è sempre bene ricordarlo per non cedere all’illusione di trovare strade semplici per sconfiggere patologie complesse, andando magari invece a complicare altre situazioni.