immagine simbolica di un uomo in acqua

Chirurgia non invasiva ad acqua per l’ipertrofia prostatica

Il Sistema urinario: problemi e soluzioni – 10° parte

Tra le tecniche mini invasive per il trattamento chirurgico dell’ipertrofia prostatica, la vaporizzazione ad acqua o AQUABLATION rappresenta un’innovazione unica nel suo genere essendo una metodica ablativa sexual sparing.

A differenza delle altre tecniche di enucleo-resezione prostatica tradizionali che sfruttano fonti energetiche con sviluppo di elevate temperature e possibile danno alle strutture nervose limitrofe alla ghiandola o sintomi irritativi flogistici post-procedurali, la tecnica AQUABLATION sfrutta la pressione generata da un getto d’acqua concentrato in una piccola area tissutale, per vaporizzare il tessuto prostatico patologico senza conseguenze termiche o meccaniche per i tessuti limitrofi. Di conseguenza le tradizionali manifestazioni transitorie di disuria, tipiche delle tecniche tradizionali, risultano ridotte, così come la degenza post-operatoria e il tempo di cateterizzazione.

Analogamente quindi, a differenza delle tecniche tradizionali gravate dalla permanente perdita dell’eiaculazione, l’assenza di un danno alle strutture limitrofe consente l’ablazione accurata dell’adenoma patologico responsabile dei sintomi urinari con una drastica riduzione del rischio di eiaculazione retrograda, migliorando quindi la qualità di vita e la salute maschile in ogni suo aspetto.

La terapia è erogata tramite il sistema AQUABEAM®, un complesso robotico interamente automatizzato di navigazione computerizzata che unisce l’acquisizione di immagini in tempo reale ecograficamente guidata con la visione endoscopica diretta, generando un getto d’acqua ad alta precisione. Questo permette di ridurre le possibili complicanze legate alla tecnica chirurgica e all’errore umano così come, in particolare, ridurre le tempistiche intraoperatorie fino a pochi minuti con conseguente minor rischio anestesiologico, permettendo di estendere l’indicazione chirurgica anche a quei pazienti che per motivi clinici non potrebbero sostenere lunghi tempi anestesiologici.

L’intervento si svolge in sala operatoria, in anestesia generale o spinale, ed ha una durata inferiore ai 60 minuti a seconda dello specifico caso. Nel periodo postoperatorio verrà posizionato un catetere vescicale che verrà poi successivamente rimosso e generalmente il ricovero prevede una notte di degenza.

Il significativo miglioramento dei sintomi urinari associato a una drastica riduzione degli effetti collaterali, dei tempi operatori e delle complicanze chirurgiche determinano il miglior impatto sulla qualità di vita globale del paziente e sono l’elemento di maggior interesse nello sviluppo di questa innovativa tecnologia.

La tecnica AQUABLATION risulta quindi efficace e sicura per i pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna che presentano sintomi urinari ingravescenti e interessati a ridurre gli effetti collaterali e preservare l’eiaculazione o in paziente che mal tollererebbero un’anestesia prolungata.

Articolo a cura del Dott. Andrea Cocci e del Dott. Gianmartin Cito