Gli effetti degli spuntini notturni su sonno e salute

Gli effetti degli spuntini notturni su sonno e salute

Cosa succede al nostro corpo quando mangiamo prima di andare a letto?

Gli spuntini notturni sono una tentazione a cui molti di noi cedono, soprattutto dopo una giornata stressante o una cena leggera. Tuttavia, questa tendenza può avere implicazioni sulla nostra salute, inclusi potenziali problemi di sonno, aumento di peso e problemi a lungo termine. Ma quali sono gli effetti di mangiare prima di andare a letto? E quali sono gli alimenti da evitare o da preferire?

In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, basandoci su evidenze scientifiche e consigli nutrizionali. Vedremo anche come regolare il nostro ritmo circadiano per favorire un sonno di qualità e un metabolismo ottimale e scopriremo come anche il marketing abbia visto in questa abitudine una possibile nicchia di mercato in cui piazzare prodotti concepiti ad hoc.

Perché mangiamo di notte?

Ci sono diverse ragioni per cui possiamo sentire il bisogno di mangiare di notte, tra le principali ci sono:

  • La fame: se non abbiamo mangiato abbastanza durante il giorno, o se abbiamo saltato dei pasti, il nostro corpo ci richiede energia e nutrienti per funzionare. Inoltre, se abbiamo fatto attività fisica intensa la sera, possiamo avere un maggiore fabbisogno calorico.
  • Lo stress: quando siamo stressati, il nostro organismo produce più cortisolo, un ormone che stimola l’appetito e favorisce l’accumulo di grasso addominale. Lo stress può anche alterare i nostri livelli di serotonina, un neurotrasmettitore che regola l’umore e il senso di sazietà. Per compensare, possiamo essere stimolati a cercare cibi dolci o grassi che ci danno una sensazione di piacere e comfort.
  • La noia: se non abbiamo nulla da fare la sera, o se siamo soli o annoiati, possiamo ricorrere al cibo come forma di intrattenimento o di compagnia. Il cibo può anche essere un modo (sbagliato ma gratificante) per evadere da problemi o preoccupazioni che ci affliggono.
  • L’abitudine: se siamo abituati a mangiare sempre qualcosa prima di dormire, il nostro cervello associa questo comportamento a una routine rilassante che ci prepara al sonno. In questo caso, possiamo sentire il bisogno di mangiare anche se non abbiamo fame.

Cosa succede al nostro corpo quando mangiamo di notte?

Quando mangiamo di notte, il nostro organismo deve affrontare una serie di sfide che possono compromettere il nostro benessere e la nostra salute. Alcune delle conseguenze di mangiare di notte possono essere:

  • Un sonno disturbato: se mangiamo troppo o troppo tardi, il nostro stomaco deve lavorare molto per digerire il cibo, impedendoci di rilassarci e addormentarci facilmente. Inoltre, il cibo può influenzare i nostri livelli ormonali e la nostra temperatura corporea, alterando il ciclo del sonno e la qualità del riposo. Un sonno insufficiente o interrotto può avere effetti negativi sul nostro umore, sulla nostra memoria, sulla nostra concentrazione e sul nostro sistema immunitario.
  • Un aumento di peso: se mangiamo di notte, il nostro metabolismo è più lento e brucia meno calorie. Inoltre, se mangiamo cibi ricchi di zuccheri o grassi, il nostro organismo tende a immagazzinarli sotto forma di grasso, soprattutto nella zona addominale. Un aumento di peso può aumentare il rischio di sovrappeso, obesità, diabete, malattie cardiovascolari e altri problemi di salute.
  • Una alterazione del ritmo circadiano: se mangiamo di notte, il nostro orologio biologico si confonde e non riesce a sincronizzarsi con il ciclo solare. Questo può causare una disfunzione del ritmo circadiano, che regola le nostre funzioni fisiologiche in base all’alternanza tra giorno e notte. Una alterazione del ritmo circadiano può influire negativamente sul nostro sonno, sul nostro appetito, sul nostro metabolismo e sul nostro sistema immunitario.

Come regolare il ritmo circadiano?

Il ritmo circadiano è il ciclo biologico che regola le nostre funzioni fisiologiche in base all’alternanza tra giorno e notte. Il ritmo circadiano influisce sul nostro sonno, sul nostro appetito, sul nostro metabolismo e sul nostro sistema immunitario. Per mantenere un ritmo circadiano sano ed equilibrato, è importante seguire alcune buone abitudini:

  • Avere una regolarità nei tempi di sveglia e di addormentamento, cercando di andare a letto e alzarsi sempre alla stessa ora, anche nei fine settimana.
  • Evitare la luce artificiale prima di dormire, soprattutto quella blu emessa dagli schermi di smartphone, tablet, computer o TV. La luce blu inibisce la produzione di melatonina, l’ormone del sonno, e ritarda l’insorgenza del sonno. È meglio spegnere tutti i dispositivi elettronici almeno un’ora prima di andare a letto e creare un ambiente buio e silenzioso nella camera da letto.
  • Esporsi alla luce naturale durante il giorno, soprattutto al mattino, per sincronizzare il nostro orologio biologico con il ciclo solare. La luce naturale stimola la produzione di serotonina, che favorisce il buonumore e la sazietà. Se possibile, è bene fare una passeggiata all’aperto o aprire le finestre per far entrare la luce.
  • Fare attività fisica regolare, ma non troppo vicino all’ora di andare a letto. L’attività fisica aiuta a ridurre lo stress, a migliorare l’umore, a regolare la glicemia e a favorire il sonno. Tuttavia, se si fa sport troppo tardi, si può avere un effetto stimolante che rende difficile rilassarsi e addormentarsi. È meglio fare attività fisica al mattino o al pomeriggio, evitando le ore serali.
  • Mangiare in modo equilibrato e sano, evitando gli spuntini notturni o le cene troppo abbondanti. Il cibo influisce sul nostro ritmo circadiano, perché stimola la produzione di insulina e di altri ormoni che regolano il metabolismo. È bene distribuire i pasti in modo regolare durante il giorno, evitando digiuni prolungati o abbuffate. È anche importante scegliere cibi nutrienti e leggeri, che non appesantiscano la digestione o alterino la glicemia.

Quali sono gli alimenti che dobbiamo evitare di mangiare prima di andare a letto?

  • Il caffè e le bevande contenenti caffeina, come il thè o le bibite energetiche. La caffeina è un eccitante che può rendere difficile addormentarsi o causare risvegli notturni.
  • L’alcol, che può sembrare un sonnifero naturale, ma in realtà altera la qualità del sonno e aumenta il rischio di apnee notturne. L’alcol può anche irritare lo stomaco e causare disidratazione.
  • I cibi piccanti o acidi, che possono provocare bruciore di stomaco o reflusso gastroesofageo, soprattutto se ci sdraiamo subito dopo averli mangiati.
  • I cibi troppo dolci o ricchi di carboidrati raffinati, come i biscotti, le torte, i cereali zuccherati o il pane bianco. Questi cibi possono innalzare rapidamente la glicemia e poi farla scendere altrettanto velocemente, provocando sbalzi ormonali e fame.
  • I cibi troppo salati o grassi, come i salatini, le patatine, i formaggi stagionati o i salumi. Questi cibi possono aumentare la pressione sanguigna e la ritenzione idrica, oltre a richiedere una lunga digestione.

Se proprio non possiamo farne a meno, quali sono gli alimenti che è meglio mangiare di notte?

Se abbiamo davvero fame e vogliamo fare uno spuntino notturno, possiamo scegliere degli alimenti che non compromettano il nostro sonno e il nostro metabolismo. Tra gli alimenti da preferire ci sono:

  • I cibi ricchi di proteine, come lo yogurt magro, il latte, le uova, il petto di pollo o il tonno. Le proteine ci aiutano a sentirci sazi e a mantenere la massa muscolare. Inoltre, alcune proteine, come il triptofano, favoriscono la produzione di melatonina e serotonina, che facilitano il sonno e il rilassamento.
  • I cibi ricchi di fibre, come la frutta, la verdura, i cereali integrali o i legumi. Le fibre rallentano l’assorbimento degli zuccheri e regolano la glicemia. Inoltre, le fibre favoriscono il transito intestinale e la salute della flora batterica.
  • I cibi ricchi di grassi buoni, come la frutta secca, i semi, l’avocado o l’olio extravergine di oliva. I grassi buoni sono essenziali per il funzionamento delle membrane cellulari e per la produzione di ormoni. Inoltre, i grassi buoni hanno un effetto anti-infiammatorio e proteggono il cuore e i vasi sanguigni.
  • I cibi ricchi di calcio e magnesio, come il formaggio fresco, le mandorle, i fichi o le banane. Il calcio e il magnesio sono minerali importanti per la salute delle ossa e dei muscoli. Inoltre, il calcio e il magnesio hanno un effetto calmante sul sistema nervoso e favoriscono il rilassamento muscolare.
  • I cibi ricchi di antiossidanti, come i mirtilli, le more, le fragole o il thè verde. Gli antiossidanti combattono i radicali liberi e prevengono lo stress ossidativo. Inoltre, gli antiossidanti aiutano a rafforzare il sistema immunitario e a prevenire le infezioni.

Alimenti funzionali per il sonno: una strategia di marketing o una soluzione salutare?

Nel frattempo, il mercato dei cibi funzionali è in crescita. Questi alimenti, che vengono pubblicizzati per i loro effetti positivi sulla salute oltre alla semplice nutrizione, stanno diventando sempre più popolari. L’interesse per una dieta sana e una maggiore consapevolezza della connessione tra alimentazione e benessere hanno contribuito a questo trend.

Da qualche tempo, le aziende alimentari hanno cominciato a sfruttare la tendenza agli spuntini notturni, sviluppando linee di “cibi notturni”. Questi prodotti promettono di migliorare la qualità del sonno, con ingredienti come il triptofano, un aminoacido che aiuta a produrre la serotonina, un neurotrasmettitore che può aiutare a regolare il sonno. Altre sostanze possono includere la melatonina, un ormone che regola il ciclo sonno-veglia, o vari tipi di erbe conosciute per le loro proprietà rilassanti o sedative.

È questo il caso dei cioccolatini goodnight di Nestlè (non disponibili in Italia), che contengono sostanze (nello specifico L-teanina e magnesio) che aiutano a migliorare la qualità del sonno.

Oppure di nightfood, una linea di prodotti alimentari (anche questa non disponibile in Italia) pensati per gli spuntini notturni.

“Questi prodotti – si legge nel sito – sono stati formulati da esperti di sonno e nutrizione con ingredienti che favoriscono il relax e la qualità del sonno. Nightfood non contiene farmaci o sostanze che inducono il sonno, ma solo ingredienti naturali e nutrienti consigliati dai nostri esperti per lo spuntino notturno. Per esempio, il nostro gelato contiene più triptofano, calcio, magnesio e zinco rispetto al gelato tradizionale. I nostri biscotti contengono vitamina B6 e inositolo aggiunti. Entrambi hanno più proteine e fibre prebiotiche rispetto agli snack tradizionali. Nightfood è anche più salutare degli snack tradizionali, perché contiene in media il 70% in meno di zucchero, il 70% in meno di calorie e solo il 10% del grasso del gelato tradizionale. I nostri biscotti contengono il 40% in meno di zucchero, il 30% in meno di grasso, 3 volte più fibre prebiotiche e 4 volte più proteine rispetto ai biscotti tradizionali. Nightfood non usa dolcificanti artificiali o alcolici. Nightfood è lo spuntino ideale per chi vuole soddisfare le proprie voglie notturne senza rovinare la dieta o il sonno”.

Tutto molto bello e, a parole, anche salutare; tuttavia, questo approccio, piuttosto che risolvere il problema, sembra riconoscerlo e cercare di proporre soluzioni che attenuano i danni di questa pratica, al contempo sfruttando economicamente la tendenza.

Quindi, a questo punto la domanda nasce spontanea: questi cibi pensati per un consumo notturno sono in effetti salutari (o meno dannosi) o non sono altro che una banale mossa di marketing?

Per capirci di più, abbiamo chiesto un parere a riguardo a due fra le nutrizioniste più apprezzate che lavorano presso la nostra casa di cura.

Commenta la Dott.ssa Flavia Fondelli:

I prodotti confezionati presenti sul mercato (anche se accompagnati dalla dicitura “light” o come questi che promettono addirittura di coadiuvare il riposo notturno) riportano nei loro ingredienti caratteristiche nutrizionali non salutari come zuccheri, grassi idrogenati e conservanti alimentari.

Le industrie alimentari, per incentivare il consumo di prodotti, hanno studiato infatti come il cervello risponda al consumo di determinati alimenti, ed in particolare ricercano mediante la combinazione di zuccheri, grassi e sale il cosiddetto Bliss Point, ovvero il punto di massimo gradimento sensoriale. Esso corrisponde alla quantità di dolcezza (il perfetto mix tra zuccheri, sale ed anche grassi), che rende assoluta la gradevolezza di un alimento o una bevanda e che crea la dipendenza relativa al suo consumo. Alla base della nostra salute e della nostra alimentazione vi dovrebbe essere invece l’obiettivo di di perseguire una alimentazione naturale, povera di prodotti processati e industriali.

Per quanto concerne lo spuntino notturno, ai fini di mantenere leggera la digestione e quindi di coadiuvare il riposo notturno, si consiglia di evitare pasti post-cena e di prediligere nel pasto serale alimenti sazianti e che rientrano nella nostra dieta mediterranea, come carni magre, pesce, uova o legumi in associazione con cereali integrali e della verdura di stagione.

Aggiunge la Dott.ssa Maria Claudia Quarta:

Il sonno è influenzato da molti fattori dei quali fa parte certamente l’alimentazione. In una realtà in cui al “comfort food” sono associati vari potenziali effetti dannosi sullo stato di nutrizione e in generale di benessere fisico, incentivarne il consumo non ritengo essere conveniente, soprattutto se si vuole far passare il concetto che per poter migliorare il sonno sia utile uno spuntino notturno.

Una prima considerazione è che questo concetto possa slatentizzare quelle problematiche che inducono alcune persone a sviluppare dei veri e propri disturbi alimentari, in particolare la Night Eating Syndrome o Sindrome da alimentazione notturna, un disturbo del comportamento alimentare classificato nel DSM V presente con incidenza di circa l’1,5% nella nostra popolazione.

È sempre opportuno mantenere dei ritmi circadiani individualmente funzionali, dai quali non dipende solo il ritmo sonno/veglia, ma anche la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e altri fattori neuroendocrini.

Diverse sono invece le esigenze di quei soggetti che sono sottoposti a trattamenti farmacologici particolari, come per esempio l’insulina retard per i quali il rischio dell’ipoglicemia notturna può essere elevato con potenziali rilevanti conseguenze cerebrali; oltretutto a questo abbassamento glicemico improvviso fa seguito un altrettanto repentino rialzo glicemico (Effetto Somogyi).

In questi casi lo squilibrio metabolico glucidico deve essere valutato oltre che dal punto di vista del trattamento/dosaggio farmacologico, anche da quello dietetico per cui in questi casi lo spuntino serale può divenire indispensabile ad evitare questo rischio.

Un’ultima considerazione è relativa al concetto che le proposte industriali di prodotti classificati come “Night food” hanno come obiettivo primario quello di incentivarne un ricavo economico e non sempre quello salutistico. Anche il tipo di messaggio o l’immagine del prodotto può rappresentare un tipo di comunicazione subliminale, non sempre in linea con il benessere.

La verità è quindi che non esistono “super-cibi” che possano garantire un sonno ristoratore. Ciò che può effettivamente fare la differenza sono “solo” una dieta equilibrata e uno stile di vita sano.

immagine del fiume Arno a Firenze

Sport e Alimentazione: Villa Donatello e Canottieri Firenze insieme per il benessere dei campioni di domani

Sport e Alimentazione: Villa Donatello e Canottieri Firenze
insieme per il benessere dei campioni di domani

Quaranta ragazzi con un grande sogno: diventare campioni di canottaggio. Ma per farlo, oltre alla preparazione atletica, bisogna allenare anche ciò che dà loro energia: l’alimentazione.

È così che la Società Canottieri Firenze ha deciso di ampliare la partnership con Villa Donatello, struttura da sempre attenta alla sensibilizzazione delle corrette abitudini, non solo dal punto di vista alimentare, ma anche con la promozione dei corretti stili di vita  e della prevenzione.

Gli atleti, di varie fasce di età, saranno infatti seguiti, monitorati e guidati dal team di nutrizionisti sportivi collegati al progetto Donatello per lo sport : realtà che vede da tempo la struttura sanitaria fiorentina impegnata su questi fronti affiancando molte altre società sportive del territorio.

Nello specifico Villa Donatello, già medical partner dei Canottieri Firenze, offre servizi sia per gli atleti che sconti e agevolazioni per i soci del Circolo e per i loro familiari.

Questo nuovo servizio, che si aggiunge al rapporto di collaborazione tra Villa Donatello con la Società Canottieri Firenze, è la conferma di una partnership che cresce e si rafforza sempre più nell’interesse dei giovani atleti – afferma il Dott. Alberto Rimoldi, Amministratore Delegato di Villa Donatello -. Il progetto si inserisce nel più ampio programma Donatello per lo sport: iniziativa che ha permesso ai professionisti della nostra struttura – fisioterapisti, nutrizionisti, etc – di lavorare a stretto contatto con numerose associazioni sportive del territorio, fornendo servizi volte a migliorare la preparazione atletica e la forma fisica degli atleti, mettendo al centro la loro salute a 360° per cercare di raggiungere gli obiettivi sportivi.

Siamo molto felici di questa nuova collaborazione tra lo staff tecnico e la parte dirigenziale della Società Canottieri Firenze e Villa Donatello – sostiene Luigi De Lucia, Direttore Tecnico della Società Canottieri Firenze –. La sinergia che si è creata tra una delle strutture sanitarie più importanti della città ed una realtà sportiva storica come quella dei Canottieri, si basa su dei principi condivisi seri e sani per far crescere i ragazzi in una società come quella in cui viviamo: è infatti più facile non fare sport che dedicarsi ad un’attività con regolarità.

A chi è rivolto il progetto che vedrà impegnato il team di nutrizionisti di Villa Donatelo?

Il progetto interessa circa 40 ragazzi di varie fasce di età, principalmente la prima squadra della Società Canottieri Firenze – ragazzi dai 14/15 anni fino ai 18/19 – che svolgono già attività di vertice e che, partecipando ai campionati italiani, hanno già un programma di allenamento strutturato e finalizzato per raggiungere e mantenere un alto livello.

Insieme a questi atleti ci sono anche coloro che svolgono gare a livello regionale e che seguono un programma di allenamento meno intenso; inoltre, abbiamo deciso di includere nel gruppo anche alcuni ragazzi dal 2012 al 2008: giovanissimi che faranno parte nel futuro della squadra agonistica e che ora frequentano la scuola di canottaggio e che sono alle prese con le loro prime gare.

Il team di nutrizionisti di Villa Donatello ha già cominciato questo nuovo percorso con i giovani atleti della Canottieri Firenze. Nei primi incontri sono state effettuate delle valutazioni per vedere il loro stato di salute e registrare i parametri di ciascuno (es. peso, altezza, massa grassa/massa magra).

L’approccio che il team ha deciso di usare con i giovani per introdurli alle buone abitudini alimentari è di tipo dinamico, volto a spronarli a fare domande, suscitando curiosità sul tema senza farli sentire obbligati a dover seguire un nuovo regime nutrizionale.

Il nostro augurio – dichiarano i nutrizionisti di Villa Donatello – è che ognuno di loro possa diventare un campione del canottaggio, ma se così non fosse, avranno comunque vinto essendo riusciti ad adottare buone pratiche alimentari che porteranno con loro per tutta la vita, salvaguardando la loro salute con una buona alimentazione.

In funzione di quelli che sono i piani di allenamento di ogni sportivo, viene fatta un’intervista alimentare per stimare quello che è il suo dispendio energetico – livello attività fisica, la parte accrescimento e la parte di attività sedentaria dove deve impiegare la mente. Sulla base di quelle che sono le loro abitudini e caratteristiche viene stilato un piano alimentare specifico e personalizzato, seguendo quindi le esigenze di ogni singolo atleta ed includendo se necessaria anche la parte della supplementazione (integratori).

Quanto conta insegnare ai ragazzi già dalla tenera età, da giovanissimi, ad avere un’alimentazione corretta e soprattutto quanto conta l’alimentazione per la resa sportiva?

Sono due parametri estremamente importanti. Se mangio male, o metto nel corpo alimenti non efficaci e funzionali, le prestazioni sportive saranno inferiori: è inutile fare una buona preparazione se non riesco ad avere un carburante efficacie per raggiungere il mio obiettivo – afferma De Lucia -. Oggigiorno credo sia fondamentale insegnare sin da piccoli ai ragazzi l’importanza di una corretta alimentazione, dandogli quei fondamenti che permetteranno loro di creare, costruire e sapersi gestire nelle fasi importanti di una gara o durante la preparazione invernale. Questo non vuol dire privarsi si qualcosa: anzi l’obiettivo è quello di poter mangiare tutto ed essere liberi di farlo, sapendo però come autogestirsi nei periodi più intensi e sapendo cosa mangiare regolarmente. Avere una guida esperta che sappia indirizzarli in questo importante percorso è fondamentale, perché tra fare una cosa e farla per bene c’è tanta differenza – conclude De Lucia -, ma se seguiamo i suggerimenti che preparatori atletici, allenatori e nutrizionisti ci danno, è anche più facile riuscire ad ottenere i risultati sognati, e quindi le vittorie


 

Due mani operano una finta tiroide costruita con pezzi di puzzle

Ipotiroidismo: parliamo di dieta e alimentazione

Ipotiroidismo

Parliamo di dieta e alimentazione

La tiroide è una ghiandola endocrina dalla caratteristica forma di farfalla che si trova nella parte anteriore del collo e che è coinvolta in numerose funzioni dell’organismo, soprattutto quelle che regolano il nostro metabolismo.

L’ipotiroidismo è una sindrome che rende insufficiente l’azione degli ormoni tiroidei, prevalentemente quando la tiroide stessa non ne produce una quantità sufficiente con un conseguente squilibro di tutto l’organismo. Soffrire di ipotiroidismo può rallentare il metabolismo, causando aumento di peso, affaticamento e altri sintomi.

Come gli studi scientifici più recenti suggeriscono, l’ipotiroidismo è collegato ad un maggiore rischio di malattie cardiache, problemi di salute mentale ed altre problematiche tra le quali tre che sono specifiche per le donne:

  • Le donne con ipotiroidismo soffrono spesso di irregolarità del ciclo mestruale che variano da periodi assenti o poco frequenti a periodi molto frequenti e dal flusso abbondante. Queste irregolarità mestruali possono rendere difficile la gravidanza ed essere un vero e proprio fattore di infertilità.
  • Le donne incinte affette da ipotiroidismo hanno un aumentato rischio di aborto spontaneo durante la gravidanza.
  • Un altro tipo di disturbo che colpisce la ghiandola tiroidea è chiamato gozzo. Il gozzo provoca un gonfiore nella ghiandola tiroidea che può essere accompagnato o meno da carenza o eccesso ormonale. Un nodulo tiroideo è un gonfiore localizzato della ghiandola ed è quattro volte più comune nelle donne.

Spesso la via medica per trattare questa sindrome è quella che prevede di ricorrere all’uso di medicinali in grado di riequilibrare l’organismo rimpiazzando gli ormoni tiroidei mancanti.

Dieta e Ipotiroidismo

La dieta e le scelte alimentari non sono in grado di curare l’ipotiroidismo ma svolgono tre ruoli fondamentali che vanno conosciuti per gestirne la condizione:

  • Gli alimenti che contengono determinati nutrienti possono aiutare a mantenere una corretta funzione della tiroide, per esempio lo iodio, il selenio, lo zinco.
  • Altri alimenti invece interferiscono a detrimento della normale funzione tiroidea, come quelli contenenti soia. Limitando questi prodotti alimentari i sintomi possono essere alleviati.
  • Alcuni alimenti e integratori, infine, possono interferire negativamente con il modo in cui il corpo assorbe i farmaci sostitutivi della tiroide. La limitazione di questi alimenti può quindi aiutare l’organismo.

L’ipotiroidismo rallenta il metabolismo. Per questo è spesso correlato all’aumento di peso. Le persone affette da questa sindrome dovrebbero porre quindi particolare attenzione alla loro dieta, scegliendo prodotti in grado di diminuire l’effetto della mancata produzione ormonale.

È quindi utile conoscere quali sostanze siano in grado di migliorare la qualità della vita di chi è affetto da ipotiroidismo e in quali alimenti si possano reperire naturalmente.

IODIO

Il nostro corpo non è in grado di produrre naturalmente lo iodio, sostanza però necessaria alla produzione di ormoni.  È quindi importante assurmere questa sostanza scegliendo cibi in grado di fornirne come:

  • formaggi
  • latte
  • gelato
  • sale da tavola iodato
  • pesce d’acqua salata
  • uova intere

Bisogna fare attenzione al fatto che anche un’assunzione di quantità troppo elevate di iodio può contribuire a peggiorare l’ipotiroidismo o a produrre ipertiroidismo. Per questo è sempre indicato rivolgersi ad un professionista in grado di costruire con il paziente e poi modificare nel tempo una dieta corretta.

SELENIO

Il selenio è nutriente antiossidante che svolge un importante ruolo nella produzione degli ormoni tiroidei. Gli stessi tessuti della tiroide contengono il selenio in maniera naturale.

Gli alimenti ricchi di selenio includono:

  • tonno
  • gamberi
  • manzo
  • tacchino
  • pollo
  • prosciutto
  • uova
  • fiocchi d’avena
  • pane di farina integrale

ZINCO

Lo zinco è un altro nutriente che ha importanti effetti benefici sugli ormoni tiroidei e quindi sul metabolismo del nostro organismo.

Gli alimenti ricchi di zinco includono:

Gli alimenti che sarebbe meglio evitare

Alcuni alimenti contengono sostanze nutrienti che potrebbero contribuire ad un cattivo funzionamento della produzione tiroidea. Anche se non stiamo parlando di alimenti da vietare, un uso ridotto si è dimostrato efficace nel ridurre le sintomatologie di questa sindrome.

GOZZIGENI

Tra gli alimenti che contengono gozzigenianti-tiroidei possiamo segnalare:

  • cavoli
  • cavoletti di Bruxelles
  • cavolo russo
  • broccoli
  • cavolfiore

È molto importante però ricordare come questi alimenti offrano anche molti benefici per la salute. Le persone affette da ipotiroidismo possono assolutamente godere di questi cibi se assunti con moderazione: gli scienziati ritengono che questi cibi influenzino solo gli ormoni di chi ne consuma in eccesso. Va aggiunta l’importante informazione che il processo di cottura sembra disattivare gli effetti negativi sulla tiroide delle sostanze gozzigene.

SOIA

Negli ultimi anni alcuni ricercatori hanno scoperto che la soia può interferire con il modo in cui la tiroide produce ormoni.

In uno studio clinico pubblicato nel 2017, una paziente aveva sviluppato un grave ipotiroidismo dopo aver consumato una bevanda salutare contenente elevate quantità di soia per 6 mesi. Le sue condizioni sono poi migliorate dopo aver sospeso la bevanda e assunto farmaci sostitutivi dell’ormone tiroideo.

Gli alimenti che contengono soia includono:

  • latte di soia
  • salsa di soia
  • fagioli di soia
  • tofu
  • miso

ALIMENTI PROCESSATI o TRASFORMATI

Una persona dovrebbe evitare gli alimenti processati che tendono ad essere densi di calorie pur offrendo pochi benefici nutrizionali. Questa tipologia di alimenti è nota anche per favorire l’aumento di peso.

Esempi di alimenti perocessati includono:

  • Fast food
  • hot dog
  • ciambelle
  • torte
  • biscotti

GLUTINE

L’Ipotiroidismo può avere legami con una malattia autoimmune sottostante. Chi presenta i sintomi di questa sindrome può quindi essere più a rischio di altri di sviluppare altre condizioni autoimmuni come la celiachia.

La celiachia causa infiammazione cronica e danni all’intestino tenue a causa dell’ingestione di glutine. Il glutine è una proteina contenuta nel grano e in altri cereali, tra cui orzo, avena e segale.

Trattare la celiachia comporta seguire una dieta priva di glutine. Anche se non è ancora stato accertato un legame certo, le persone con ipotiroidismo autoimmune possono tentare di eliminare il glutine dalla loro dieta per vedere se i loro sintomi migliorano.


Come sempre queste informazioni e questi consigli hanno un carattere informativo. Il nostro intento è di farvi percepire l’importanza di affrontare questioni come l’ipotiroidismo assieme ad un professionista in grado di costruire con voi un percorso medico che corrisponda al vostro reale stato di salute. I professionisti di Villa Donatello, per esempio quelli che formano il team per il percorso di cura EndOsMet, sono a vostra disposizione per analizzare la vostra situazione personale.

hamburger allineati su un tavolo di legno

Che cosa si intende quando si parla di “cibi processati”?

Che cosa si intende quando si sente parlare di “cibi processati”?

Quante volte avete incontrato la frase “cibi processati” leggendo di alimentazione su una rivista, ascoltando un dietologo in radio o in televisione o, ancora, visitando un Sito Web online? Sicuramente molte volte.

La frase però, lasciata cadere così come se fosse scontata, non corrisponde ad un’immagine immediatamente chiara di ciò che rappresenta.

È bene sapere quindi che, dal 2010 e poi dal 2016 di nuovo dopo aggiornamento, esiste una vera e propria classificazione dei cibi determinata da rapporti prestabiliti di livelli ed entità di processi subiti, chiamata Nova System.

Conoscere almeno a grandi linee di quali gruppi facciano parte gli alimenti dei quali ci cibiamo più spesso, ci aiuta ad interpretare informazioni importanti come quella che è stata riportata dalla stampa di tutto il mondo in queste ore, relativa ad un apparente aumento del rischio di mortalità derivato da un costante consumo di certe tipologie di cibi processati. Senza le coordinate esatte che ci permettano di capire se e dove sbagliamo, queste informazioni finirebbero nel dimenticatoio piuttosto che influenzarci ad adottare stili di vita e di consumo più salutari. Di seguito una lista esemplificativa di cibi, suddivisi nelle stesse categorie utilizzate dal Nova System. Per ulteriori informazioni, anche legate alla metodologia scientifica che ha portato alla realizzazione della classificazione, potete fare riferimento a questo documento ufficiale in lingua inglese.

Esempi di cibi non processati o minimamente processati

Frutta, verdura, legumi, latte (intero, parzialmente scremato e non grasso), uova, carne, pollame, pesce e frutti di mare, latte fermentato come yogurt, cereali (riso bianco, pasta), succo naturale, caffè e acqua.

Ingredienti da cucina processati

Sale, zucchero, miele, oli vegetali (d’oliva, di girasole, di mais), peperoncino, burro e strutto.

Esempi di cibi processati

Latte condensato, crema di latte, formaggi, prosciutto tradizionale stagionato, pancetta, frutta in scatola o succhi di frutta in bottiglia, pane (bianco e intero), birra e vino.

Esempi di cibi ultra-processati

Crema pasticcera, gelato, prosciutto, salame, salsiccia, hamburger, patè, foie gras, polpette di carne, patatine, cereali per la colazione, pizza, margarina, biscotti, muffin, ciambelle, croissant e altri dolci non fatti a mano, torte, cioccolato, marzapane, bevande gassate, bevande zuccherate artificialmente, bevande alla frutta, frappè, minestre istantanee, maionese, bevande alcoliche prodotte per fermentazione seguite da distillazione come whisky, gin e rum.


 

Denti del Giudizio: Quali cibi sono consigliati dopo un’estrazione?

Denti del Giudizio

Quali cibi sono consigliati dopo un’estrazione?

I denti del giudizio sono gli ultimi molari che sviluppiamo, normalmente compaiono in una fascia d’età che va dai 15 ai 25 anni.

I denti del giudizio spesso emergono solo parzialmente dalle gengive o lo fanno con un’angolazione errata. Un dente del giudizio nato in posizione sbagliata può creare problemi importanti come infezioni, infiammazioni dei tessuti molli circostanti e altro ancora che spesso va sotto al nome di pericoronite.

Una delle domande che spesso vengono rivolte al medico specialista è quella relativa agli alimenti che è possibile mangiare dopo un’estrazione di un dente del giudizio. Come vedrete si tratta di cibi prevalentemente liquidi o molto morbidi. Aggiungeremo comunque anche la lista di quelli particolarmente sconsigliati.

Cibi consigliati

  • frullati
  • purea di frutta senza semi
  • zuppe
  • brodi
  • mela grattugiata
  • gelati
  • avocado
  • gelatine
  • banana schiacciata
  • purea di fagioli
  • purea di patate
  • purè o verdure schiacciate come carote, broccoli o altro
  • uova strapazzate o alla coque
  • formaggi morbidi come lo stracchino
  • yogourt

Evitate di mangiare prodotti acquistati in negozio come i frappè che spesso contengono elevate quantità di zucchero aggiunto.

I frullati sono facili da preparare anche a casa con l’aggiunta di frutta senza semi passata al latte. Il frutto contribuirà alle vitamine e ai minerali necessari alla dieta, particolarmente importanti nelle prime fasi del recupero.

Se avete a disposizione un frullatore utilizzatelo: i frullati fatti in casa possono contenere una varietà di frutta e verdura in grado di fornire fibre e nutrienti necessari per il recupero. Cercate tuttavia di evitare frutti con semi piccoli.

Le zuppe, oltre ad essere molto saporite, sono ottime per l’apporto alla dieta di fibre, vitamine e minerali. I brodi sono invece in genere più leggeri e avranno meno valore nutritivo.

Il gelato è freddo e lenitivo, ma è anche ricco di zuccheri e calorie. Lo yogurt è un’alternativa più salutare, soprattutto se vi aggiungete un po’ di purea di frutta.

La purea di verdure, pur non necessitando della masticazione come altri alimenti citati in precedenza, ha una consistenza che può essere particolarmente gradita se viene assunta dopo un periodo di assunzione di cibi liquidi.



Cibi da evitare

  • semi, che possono rimanere bloccati nella ferita e causare infezioni
  • grani di pepe e altre spezie granulari
  • cibi piccanti
  • patatine e popcorn
  • cibo che richiede una lunga masticazione

Da ricordare anche che gli alimenti acidi possono irritare la zona dell’estrazione e rallentarne la guarigione.

Come ultima accortezza vi consigliamo di evitare di bere con la cannuccia, pratica che in questi casi è molto diffusa, perché  il gesto dell’aspirazione può causare una condizione dolorosa chiamata alveolite secca.


 

due confezioni della "Merenda dello sportivo" a cura di Villa Donatello e Opera Catering

Progetto “Scuole mettiamoci all’Opera!”: arriva la “Merenda dello Sportivo”

Arriva la “Merenda dello sportivo” nel progetto “Scuole mettiamoci all’Opera!”

L’iniziativa presentata in conferenza stampa presso Villa Donatello
con Fiorentina Women’s FC e Opera Catering


A fine articolo il flyer stampabile “Se mangi bene giochi meglio”


Si chiama Merenda dello sportivo ed è stata creata per arricchire il percorso di sensibilizzazione degli alunni delle classi elementari coinvolte nel progetto “Scuole mettiamoci all’Opera!” sui temi dell’equità di genere e sull’integrazione tra studenti di sesso maschile e femminile attraverso lo sviluppo di attività sportive comuni associate ad una sana e corretta alimentazione.

Un’iniziativa che vede protagonisti Villa Donatello, Fiorentina Women’s FC e Opera Catering per diffondere i migliori valori dello sport e del vivere sano.

La merenda, ideata sulla base delle indicazioni nutrizionali del Progetto ViverMeglio di Villa Donatello e preparata secondo gli alti standard qualitativi di Opera Catering, è stata presentata oggi alla stampa come elemento di novità del progetto “Scuole mettiamoci all’Opera!” di Fiorentina Women’s FC.


Con questa iniziativa gli alunni sperimentano in modo dinamico, coinvolgente e interattivo, l’importanza di seguire e assecondare le proprie attitudini, senza farsi influenzare dai pregiudizi che tendono a limitare la possibilità di eccellere in uno sport o in una professione in base al sesso di appartenenza.
Oggi dunque l’iniziativa si arricchisce oggi di un altro dei valori essenziali per lo sviluppo e la crescita dei ragazzi, la sana alimentazioneGià dai prossimi incontri con le classi, completata l’attività sportiva, lo staff di Fiorentina Women’s FC consegnerà un piccolo cestino della merenda che i ragazzi e le ragazze potranno portare a casa e consumare insieme alla propria famiglia, trasferendo ai genitori alcuni principi di corretta alimentazione insieme a tanta passione per il calcio femminile viola.
Villa Donatello sta dedicando sempre maggiore attenzione ai giovani ed allo sport, è in questo contesto che si inserisce la partnership con Fiorentina Women’s FC

spiega il Presidente d Villa Donatello Ing. Lorenzo Bifone.

Lo sport – aggiunge – fa bene se è fatto nel modo giusto e quindi il controllo medico e alimentare rappresentano elementi importanti di un processo finalizzato allo sviluppo fisico dei giovani. Villa Donatello contribuisce a questo obiettivo elaborando, con lo staff medico di Vivermeglio, una serie di consigli alimentari, che si concretizzano nella proposta di una merenda sana, che, senza bisogno di integratori, consente di soddisfare le necessità di energia di chi fa sport associato ad uno stile di vita sano. Ci auguriamo – chiude l’Ing. Bifone – che questi consigli, portati all’attenzione dei genitori, inducano anche loro ad un maggiore attenzione verso l’argomento e dunque un corretto stile di vita.


Sono davvero felice della crescita di Fiorentina Women’s FC sia in ambito sportivo che aziendale”

afferma il Dott. Sandro Mencucci Presidente Fiorentina Women’s FC.

Se, da un lato, i risultati sul campo sono davvero promettenti, dall’altro la famiglia dei Partner della Fiorentina femminile si arricchisce sempre più di aziende capaci di partecipare attivamente alle nostre iniziative, mettendo a disposizione le loro competenza e i loro punti di forza.
Villa Donatello 
e Opera Catering non sono semplici Sponsor, ma veri e propri Partner che condividono i nostri valori e che vogliono intraprendere con noi un lungo cammino di sviluppo e di crescita.
Con queste 
premesse – chiude il Dott. Mencucci – possiamo solo ambire a grandi obiettivi.


Siamo orgogliosi di poter partecipare a questa importante iniziativa portando il nostro contributo
che vede la qualità e l’attenzione per i bambini al primo posto

dichiara Carmelo AbbateDirettore Generale di Opera catering.

Abbiamo sempre concepito il nostro supporto alla Fiorentina Women’s FC come un matrimonio tra realtà innovative e produttive di benessere. Nulla di meglio quindi che trasferire questo spirito anche ai più piccoli, concentrandoci nella cura dei
figli che da sempre rappresentano il futuro.
Siamo event partner della Fiorentina Women’s FC – 
conclude – per vincere insieme nel Tempo e con Qualità”.


Le linee guida “Se mangi bene giochi meglio”
(flyer stampabile)

clicca le due frecce in basso a destra per visualizzare a pagina intera

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